Pasti all’ospedale di Agnone provenienti da Isernia, continuano i controlli dei Nas nel presidio altomolisano. Ieri mattina, ad ora di pranzo, gli uomini del Nucleo antisofisticazione all’ingresso del San Francesco Caracciolo hanno visionato e preso nota degli alimenti arrivati dal ‘Veneziale’ di Isernia a bordo di un furgoncino condotto da un ragazzo extracomunitario. Dopo aver fatto qualche domanda all’autista del mezzo che ha risposto in un italiano stentato, gli uomini dell’Arma si sono intrattenuti a lungo all’interno della struttura dove presumibilmente hanno eseguito altre verifiche del caso. Con i Nas presente anche una ispettrice del Servizio igiene degli alimenti e nutrizione (Sian). Il tutto accade dopo alcuni articoli di stampa e un video che hanno registrato commenti negativi da parte di diversi pazienti sulla qualità dei pasti somministrati. Come ormai nota la vicenda, il servizio mensa dell’ospedale di Agnone, è stato soppresso con un provvedimento dell’Asrem ad inizio gennaio a causa del pensionamento di uno dei tre cuochi. Di fatto la preparazione dei pasti è passata all’ospedale di Isernia con il trasporto affidato ad una società del Napoletano che impiega oltre un’ora per portare il cibo sui tavolini dei ricoverati al ‘Caracciolo’. La situazione ritenuta inaccettabile è stata denunciata dal consigliere regionale Andrea Greco che nelle ultime ore è tornato all’attacco. «Nelle ultime ore ho scritto al direttore generale, Giovanni Di Santo – riporta Greco – e chiesto di effettuare un sopralluogo all’interno dell’ospedale di Agnone nell’ambito dello svolgimento del mio mandato istituzionale e in piena aderenza alla funzione pubblica ricoperta. Confido che in tempi brevi mi sia data l’opportunità anche in virtù dell’ultima interrogazione presentata in Consiglio regionale nella quale chiedevo spiegazioni sul mancato arrivo della Tac, sulla carenza di personale nel laboratorio Analisi e quella di farmaci salvavita in Dialisi, come tra l’altro ammesso in una intervista dal responsabile».