L’arte campanaria tradizionale ha ottenuto ufficialmente il riconoscimento Unesco quale “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”, riconoscimento che è stato esteso anche all’Italia dopo l’attribuzione alla Spagna nel 2022.
Ne dà notizia il sindaco di Agnone, Daniele Saia. «Un risultato storico – sottolinea il primo cittadino – ottenuto grazie al lavoro del ministero della Cultura alla XIX sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale».
Un ulteriore traguardo significativo raggiunto dal ministero della Cultura, che vede valorizzata una delle sue più antiche e amate tradizioni, che ad Agnone è assolutamente identitaria grazie alla Pontificia fonderia Marinelli.
L’elemento, già riconosciuto dall’UNESCO nel 2022 come patrimonio culturale immateriale della Spagna, è ora esteso anche all’Italia e rappresenta l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che accompagna da secoli il tempo della festa, unendo generazioni e culture nel melodioso suono delle campane.
L’elemento italiano ha espresso un insieme di componenti materiali ed immateriali, che vanno dalle tecniche di suonata delle campane, alla loro realizzazione, fino alle strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei campanili. Tutto ciò, assieme alla viva partecipazione al patrimonio richiama, dà vita a paesaggi sonori che si propagano dalle chiese e cattedrali.
Commenta il Sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi: «Voglio dedicare questo riconoscimento alle nuove generazioni, affinché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari. Quel suono che proviene da migliaia di campanili sparsi in borghi e comuni di tutta Italia, tocca la nostra anima. È il famoso “suono della domenica”, evocato da Zucchero in una sua splendida canzone, che scandisce da sempre i nostri giorni di festa».
Il processo di candidatura è stato coordinato dall’Ufficio UNESCO del MiC, con il supporto della Federazione Nazionale Suonatori di Campane, associazioni locali, e la collaborazione del ministero degli Affari esteri e della Delegazione italiana presso l’UNESCO.
«La notizia riempie Agnone di orgoglio – chiude il sindaco Daniele Saia –. Ancora una volta viene premiato il grande lavoro della Pontificia Fonderia di Campane Marinelli a cui vanno i miei più sentiti complimenti. La loro arte, la loro passione e il loro impegno continuano a far conoscere e apprezzare il nostro paese in tutto il mondo. Grazie e ad maiora».
Il processo di candidatura è stato coordinato dall’Ufficio UNESCO (ex Servizio II – Segretariato generale) del Dipartimento per l’amministrazione generale del ministero della Cultura, con il supporto della Federazione nazionale suonatori di campane e delle comunità di praticanti rappresentate da numerose associazioni locali.

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