Un incoraggiamento a «seminare fiducia» e a «tenere alto il livello di giustizia sociale», perché «quando la finanza calpesta le persone, fomenta le disuguaglianze e si allontana dalla vita dei territori, tradisce il suo scopo» e diventa «economia incivile».
Sono le parole di papa Francesco a dirigenti e impiegati di Banca Etica, Banca di Credito Cooperativo Abruzzo e Molise e Banca di Credito Cooperativo Campania Centro, ricevuti in udienza nella Sala Clementina lunedì 16 dicembre. Al seguito della delegazione anche il sindaco di Agnone, Daniele Saia, su invito della Banca di Credito Cooperativo Abruzzo e Molise.
Dopo il discorso del Pontefice c’è stato l’atteso momento dei saluti e il sindaco Saia, secondo le indiscrezioni trapelate, ne ha approfittato per ricordare a papa Francesco di nominare un successore di monsignor Palumbo per la guida della diocesi di Trivento, di cui Agnone è in qualche modo il secondo capoluogo, dopo Trivento ovviamente che è sede della Curia.
Lo stesso Saia risulta tra i sindaci dei vari Comuni della diocesi triventina che, nei giorni scorsi, hanno siglato l’appello al Pontefice manifestando all’unisono la «preoccupazione per il vuoto che lascia» il trasferimento di monsignor Palumbo e l’auspicio «che la nostra Diocesi possa avere al più presto una nuova guida per continuare a dare speranza a un territorio già ampiamente penalizzato a causa del fenomeno dello spopolamento, causato da una ormai ultra decennale crisi occupazionale e da una grave carenza dei servizi fondamentali, dalla sanità, alle infrastrutture, ai trasporti».
«Ho avuto l’immenso onore di incontrare Papa Francesco e di invitarlo a visitare Agnone e il Molise, per scoprire le nostre tradizioni e le bellezze culturali e spirituali – racconta Saia –. In particolare, ho avuto modo di parlargli della storia della millenaria Pontificia Fonderia di Campane Marinelli e del suo ruolo fondamentale nel diffondere la fede nel mondo attraverso il suono dei suoi bronzi. Sarebbe emozionante vedere il Pontefice seguire le orme di San Giovanni Paolo II, che ci fece visita nel 1995. Si tratterebbe di un’occasione speciale per valorizzare ancora di più i nostri territori e l’arte che custodiscono».