Sarebbe potuta diventare la Ndocciata della Tradizione più suggestiva degli ultimi trent’anni, con le torce infuocate delle cinque contrade a illuminare il corso principale di Agnone sotto la magica cornice di una nevicata la sera della Vigilia di Natale. Tuttavia, gli organizzatori, guidati dal Comune e dalla Pro loco, hanno preferito non rischiare e hanno deciso di rinviare l’evento a una data ancora da definire. Slittato anche un altro appuntamento di grande rilievo: la Natività più longeva del Molise, come sempre curata dal Cenacolo Culturale Camillo Carlomagno.
Per entrambe le manifestazioni, l’Epifania del 6 gennaio resta probabilmente la data più indicata per il recupero. Nel frattempo, la Vigilia di Natale ha visto Agnone protagonista a piazza San Pietro, a Roma, in un evento di portata storica. Davanti a migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo, si è tenuto un concerto straordinario di campane, offerto dalla millenaria fonderia Marinelli in collaborazione con la Regione Molise, come preludio all’apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco, atto che ha sancito ufficialmente l’inizio del Giubileo del 2025.
A rappresentare Agnone e l’arte campanaria molisana c’erano non solo la famiglia Marinelli, ma anche i maestri campanari Giulio Costanzo, accompagnato da quattro abili percussionisti, e il leggendario Tonino Delli Quadri, 88 anni, che ha regalato momenti di pura emozione. La sua interpretazione di “Tu scendi dalle stelle” e dell’Ave Maria, eseguite con una maestria che ha unito tecnica e anima, ha incantato la piazza e ricevuto un caloroso applauso.
«È stato il coronamento di una vita dedicata all’arte campanaria », ha detto Tonino, visibilmente commosso. La sua esibizione ha trasformato una serata già unica in un’esperienza indimenticabile, sottolineando il valore del patrimonio culturale di Agnone e del Molise.
«Un’emozione unica in una notte magica – hanno dichiarato Armando e Pasquale Marinelli, co-titolari dell’antico opificio agnonese. Essere qui, nel cuore della cristianità, per rappresentare la nostra terra e le nostre tradizioni è qualcosa che porteremo nel cuore per sempre. È la dimostrazione di come il lavoro, la passione e la tradizione possano raggiungere il mondo intero e toccare le corde più profonde dell’anima. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere con le nostre campane: armonia, pace e unione tra i popoli».
Una notte, dunque, che resterà impressa nella memoria collettiva, come testimonianza dell’eccellenza di Agnone e della forza delle sue radici culturali.