Quindicimila le presenze annunciate per la festa più grande e sentita di Agnone. Non abbiamo potuto contarle con precisione, ma abbiamo la certezza che il rito del fuoco che ieri pomeriggio ha incantato la cittadina alto molisana è stato motivo di richiamo di migliaia e migliaia di turisti e visitatori, giunti in Alto Molise per il weekend dell’Immacolata.

Prima i figuranti vestiti dagli abiti del mondo contadino, tra l’asino Giusy e la mucca “Quagliarella”, un cavallo dal colore scuro, poi gli uomini agghindati di cappe e cappelli neri, con le ‘ndocce singole e doppie, che si sono poi moltiplicate nello scorrere della sfilata in quattro, otto, dieci, fino a comporre affascinanti ventagli sfavillanti fatti di 16 torce infuocate. Ma la rivelazione di questa edizione, una delle più belle degli ultimi anni dove tutto il meccanismo organizzativo ha funzionato alla perfezione, è il giovane 19enne Mario di contrada Sant’Onofrio che ha voluto sfidare se stesso portando da solo sulle spalle ben 140 kg, un ventaglio gigante di 20 ‘ndocce, un record. L’anno scorso il massimo è stato di 18 fiaccole.
La gente curiosa e stupita ai bordi del percorso segnato da transenne di sicurezza giunta da tutta Italia – l’edizione straordinaria della ‘Ndocciata è ormai un evento conosciuto dappertutto – si è scatenata nello scattare fotografie, per catturare le espressioni più significative dei portatori, cogliere le immagini di quella miriade di scintille luminose che hanno colorato di rosso la serata agnonese. E poi tra i protagonisti tantissimi bambini divertiti di tutte le età, vestiti anche loro con le cappe della tradizione. Il tempo “mite” per l’inverno ad alta quota ha senza dubbio benedetto questa ‘Ndocciata, apprezzata da tutti i partecipanti, dal pubblico che ha incitato i portatori più audaci a girare in piroette e danze improvvisate, stupito, tra applausi ed espressioni di meraviglia.
“Un successo notevolissimo – ha detto il presidente della Pro Loco Giuseppe Marinelli – la ‘Ndocciata ci regala sempre grandi emozioni. Siamo tutti molto soddisfatti, i capi gruppo sono felicissimi. Tanti gli apprezzamenti ricevuti. Adesso abbiamo intenzione di candidare la manifestazione come patrimonio immateriale dell’Unesco. Invieremo la nostra candidatura. Abbiamo parlato anche con il sindaco di Viterbo che ha da poco ricevuto il riconoscimento per la tradizione di Santa Rosa”.

 

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