Una discussione di tre ore e la decisione di ricorrere al Tar a tutela dell’ospedale San Francesco Caracciolo. Ieri pomeriggio si è svolta nell’aula consiliare del municipio di Agnone la riunione tra l’amministrazione comunale guidata da Michele Carosella, i rappresentanti dei comitati civici per la salvaguardia della sanità alto molisana (Enrica Sciullo per Il Cittadino C’è, Franco Di Nucci per Art. 32), le associazioni di Agnone (Insieme e Tradizioni e sviluppo), amministratori di minoranza, don Francesco come referente della Chiesa locale, l’ex vicesindaco Nunzia Zarlenga, e il dottor Giovanni Di Nucci portavoce sanitario, che nel valutare i provvedimenti messi nero su bianco dal piano operativo sulla sanità hanno deciso di riprendere la strada giudiziaria.
Ancora una volta è stato chiamato a prendere le redini della situazione il Comune di Agnone (la spinta è arrivata da comitati, associazioni e rappresentanti di categoria) con il coinvolgimento attivo di tutti i sindaci del territorio che gravita intorno alla struttura sanitaria. Il tutto parte dalla consapevolezza che la nuova riorganizzazione delineata da Frattura non assicura i servizi indispensabili per la cura dei cittadini dell’area interna che ruota intorno ad Agnone. Ciò che si chiede in particolare è la possibilità di mantenere i servizi del laboratorio analisi, della radiologia e di rinnovare le apparecchiature tecnologiche che permettono di svolgere le diagnosi necessarie alla cura dei cittadini.
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