Nella sede del ministero della salute di Roma, mercoledì 18 marzo una delegazione molisana ha incontrato il sottosegretario Vito De Filippo. Motivo dell’appuntamento il riconoscimento dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone come presidio di area disagiata, obiettivo sancito da più di 20 sindaci con il documento condiviso firmato il mese scorso dagli amministratori alto molisani e abruzzesi, e da una battaglia che in Alto Molise dura ormai da anni. Ad incontrare il numero due del ministero di Beatrice Lorenzin il sindaco di Agnone Michele Carosella con il vice Maurizio Cacciavillani, Enrica Sciullo del comitato Il Cittadino c’è, il segretario Pd Micaela Fanelli, il direttore generale Asrem Mauro Pirazzoli e l’assessore regionale Michele Petraroia. Avrebbero dovuto partecipare anche altri sindaci del territorio alto molisano e abruzzese, ma per motivi organizzativi non sono riusciti a raggiungere Roma. De Filippo ha dimostrato di conoscere il problema dell’ospedale di Agnone e le richieste provenienti dal territorio – tra l’altro messe nero su bianco in un’interrogazione parlamentare a firma del molisano Danilo Leva e dell’abruzzese Maria Amato – sottolineando che da parte sua ci sono i requisiti per il riconoscimento da parte del ministero. La delegazione molisana ha portato con sé oltre a vari documenti, una rassegna stampa di articoli sulle vicende del Caracciolo, le difficoltà nel garantire l’emergenza-urgenza in condizioni meteo sfavorevoli, come accaduto con la grande nevicata di inizio marzo, i problemi dovuti alla viabilità e al dissesto idrogeologico, la necessità di preservare l’ospedale perché unico presidio esistente in un’area a ridosso di due Regioni. “È emerso – ha raccontato all’uscita dall’incontro Cacciavillani – che il riconoscimento di area disagiata va dato a prescindere dagli accordi di confine tra Regione Molise e Regione Abruzzo”. Per dare appoggio all’azione di riconoscimento, il sottosegretario del governo Renzi ha chiesto a Pirazzoli come esponente Asrem e ai vertici della Regione Molise di preparare un parere preventivo, un documento da allegare all’ultimo atto aziendale in cui il Caracciolo veniva già configurato come presidio di area disagiata. Con De Filippo è stato preso l’impegno che, ad aprile, i vertici sanitari andranno al tavolo tecnico romano – che vigila sul rientro dal deficit sanitario – con l’atto aziendale e il parere positivo del sottosegretario per Agnone. “Se il riconoscimento di area disagiata viene legittimato anche dal tavolo tecnico – ha aggiunto Cacciavillani –, il Caracciolo avrà i suoi requisiti. Ma adesso bisogna essere cauti, pur nella consapevolezza che un altro tassello importante è stato aggiunto alla vicenda”. De Filippo durante l’incontro ha contattato telefonicamente alcuni componenti del tavolo tecnico, per informarli della visita molisana. Il meeting è stato incentrato quasi completamente sulla situazione di Agnone, anche se quale accenno è stato fatto anche al drammatico problema della sanità molisana, su cui è emerso che pur non essendo a rischio il commissariamento di Paolo Frattura, ci sono attenzioni particolari. La Regione Molise viene considerata a Roma come un sorvegliato ultra speciale.