Tra le dieci opere pubbliche incompiute in Molise il record negativo spetta all’alto Molise. Sono tre, infatti, le strutture (due ad Agnone e una a Poggio Sannita) iniziate e mai ultimate che ancora oggi gridano vendetta. In cima a tutti il nuovo ospedale in contrada Castelnuovo più volte rimbalzato sulle cronache nazionali. Un ecomostro in cemento di cui PrimopianoMolise si è occupato più volte in passato.
L’opera iniziata a metà degli anni ’80 era stata concepita come presidio interregionale tra Molise e Abruzzo con 200 posti letto, vari reparti, ambulatori e corsi di specializzazione per infermieri, tecnici di analisi e radiologia. Ad inizio anni ’90 la doccia gelata con lo stop dei lavori arrivati solo al 9,7% come riporta una scheda anagrafica regionale. Oggi per completarlo servirebbero 42 milioni di euro, soldi che non è dato sapere dove reperire oltre al fatto dell’anacronistica utilità visto quanto accade per il vecchio ospedale smantellato e impoverito di sevizi un tempo punto di riferimento per una vastissima area a cavallo di quattro province (Isernia, Campobasso, L’Aquila, Chieti). Il mancato completamento del nuovo ospedale è la classica storia all’italiana con opere pubbliche progettate, appaltate, iniziate e mai portate a termine. La risultante, manco a dirlo, vede fior di quattrini pubblici sperperati come pure per la realizzazione di cinque appartamenti di edilizia popolare in via Cavour, sempre ad Agnone nei pressi della chiesa di Sant’Antonio. In questo caso, a differenza del nuovo ospedale, basterebbero all’incirca 365.000 euro per consegnare gli alloggi a famiglie in difficoltà e costrette a vivere in abitazioni di fortuna. Nel corso degli anni a nulla le promesse fatte dalle varie amministrazioni succedutesi a Palazzo San Francesco per sanare quello che ancora oggi rappresenta una vera e propria vergogna come la definiscono i residenti del centro storico. Nel frattempo più di qualcuno ha fatto appello al Superbonus 110% per ultimare i lavori arrivati a circa il 30% dall’avvio del cantiere dove nel 2018 tra l’altro fu rinvenuto il teschio di un neonato. Ed ancora, tra le storiche incompiute, a Poggio Sannita, si registra la mancata riconversione in centro di accoglienza della famigerata Piramide a pochi passi dal centro cittadino. In questo caso si è arrivati a circa il 50% dei lavori che per essere finiti necessiterebbero di altri 615.000 euro.
Ma non finisce qui. Perché nella speciale carrellata, malgrado non venga segnalato nella scheda anagrafica regionale, impossibile non menzionare il viadotto ‘San Lorenzo’, segmento viario alle porte di Agnone prosecuzione dell’ex Istonia 86 verso i paesi del vicino Abruzzo.
L’ennesima incompiuta con desolanti piloni in cemento abbandonati in un contesto naturalistico letteralmente stuprato dalla mano dell’uomo. Viva l’Italia!

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