«Dare in affidamento diretto una struttura comunale ad una associazione il cui presidente è un consigliere comunale, bypassando la procedura che prevede apposita gara, induce sicuramente a fare delle riflessioni e noi dell’opposizione non possiamo essere d’accordo, perché riteniamo si debba sempre espletare una gara per concedere un immobile pubblico al miglior offerente». Così il capogruppo di minoranza in Consiglio comunale, Vincenzo Scarano, intervenendo durante gli ultimi lavori dell’assise civica. Viene fuori, dunque, ufficialmente, la questione della incompatibilità, presunta o reale, tra la carica di consigliere comunale e quella di presidente di una associazione che opera sul territorio e gestisce beni di proprietà dell’ente municipale. Il riferimento è al consigliere di maggioranza Mario Petrecca che è anche presidente del nucleo di Protezione civile locale che fa capo, almeno stando a quello che si legge sulle divise indossate dai volontari e sui mezzi in dotazione, all’associazione nazionale Carabinieri. Scontata la replica del diretto interessato, il cavaliere ufficiale Mario Petrecca: «L’associazione nazionale Carabinieri non ha come priorità quella di rimanere dentro quello stabile. Siamo disponibili a restituire quella struttura, che però, forse Scarano non lo sa, è adibita ad uso esclusivo di Protezione civile e al cui interno è stato attivato il Coc, cioè il centro operativo comunale. Inoltre la nostra è una associazione di volontariato che sta facendo del bene alla comunità agnonese da anni, anche a spese proprie. Qual è il problema se sono consigliere e sono a capo di quella associazione? Questo accanimento e questa cattiveria io le rispedisco al mittente». «Sindaco, mi consenta una replica – ha chiesto Scarano prendendo nuovamente la parola -. Qui dentro non c’è l’associazione nazionale Carabinieri, ma c’è un Consiglio comunale. Il cavaliere ufficiale Petrecca, quando sta qui dentro, si deve porre in una condizione di neutralità. E neutralità significa che siccome si sta parlando di beni pubblici, della collettività, non c’è alcun accanimento nei confronti di una persona, ma si tratta semplicemente di comprendere che l’affidamento di un bene pubblico, appunto, deve seguire un iter perché possa essere affidato ad un terzo. Se qualcuno ha la coda di paglia è ovvio che risponda così, perché evidentemente non riesce a giustificare questa commistione di ruoli». Scarano, che di professione fa l’avvocato, ha argomentato meglio il suo pensiero: «Il Comune ha dei beni di proprietà, bene; se intende affidarli a terzi, chiunque essi siano, deve seguire una prassi, una procedura, non ci può essere alcuna agevolazione. A maggior ragione se un consigliere comunale è implicato in qualcosa che possa creare una commistione tra l’interesse pubblico e l’interesse privato. Quantomeno si dovrebbe alzare e non partecipare alla discussione. Questo non lo dico io, sia chiaro, lo dice la legge. Non c’è alcun accanimento, – torna a ripetere Scarano – a noi interessa solo che i beni del Comune vengano affidati con trasparenza, che si faccia quindi una gara pubblica. Chiediamo solo il rispetto della legge. Se poi qualcuno pensa che siccome ha un particolare titolo può bypassare la legge, beh questo è un problema di chi si vanta di avere questo o quel titolo. Lo ripeto: chiediamo che si rispetti la procedura prevista dalla legge». Posizione chiara, non preconcetta, e in linea con i principi di trasparenza e buona amministrazione quella del capogruppo Scarano. «Siedo in questa sede, in ruoli diversi, da dieci anni e non ci siamo mai posti il problema, ammesso che lo sia, quando stavamo insieme tra i banchi dell’opposizione – ha contro replicato il sindaco Saia all’indirizzo del consigliere Scarano -. Credo che la Protezione civile, indipendentemente dal fatto che Petrecca sieda in questo consiglio comunale, in tutti questi anni abbia fatto del bene all’intera comunità in ogni situazione ed emergenza. E l’associazione medesima ha fatto anche un’azione di manutenzione di un bene pubblico a spese proprie». «Nessuno sta parlando male del singolo – ha ribattuto Scarano, costretto a spiegare l’ovvio -. Io sto facendo un discorso generale e astratto. Nessuno sta mettendo in dubbio le capacità, le doti e la buona volontà dell’associazione di Protezione civile. Lei sindaco mi deve dire semplicemente se è d’accordo e meno sul fare una gara pubblica o se al contrario intende procedere per affidamento diretto». E il sindaco Saia, tagliando il discorso e le polemiche, ha ribadito che l’indirizzo politico dell’amministrazione che presiede è quello di assegnare direttamente e in comodato le strutture pubbliche alle varie associazioni senza scopo di lucro che operano meritoriamente sul territorio comunale.