“Agamennone” di Ritsos è il secondo spettacolo della 46^ stagione del Teatro Sannitico di Pietrabbondante realizzata dalla Fondazione Molise Cultura, dalla Regione Molise e dal Comune di Pietrabbondate. In scena domani 6 agosto (inizio 19,30), con il regista e attore Massimo Venturiello un cast di attori selezionato nell’ambito di Officina Pasolini: Carlotta Procino, Carolina Sisto, Carmine Cacciola, Davide Montalbano, Francesco Nuzzi, Giacomo Rasetti, Marta Beggio e Claudia Muzi, quest’ultime due nel ruolo di assistenti alla regia.
«Partendo dai fatti già conosciuti – spiega il regista Massimo Venturiello – Ritsos modifica l’età, l’aspetto, le motivazioni dei personaggi e mette in evidenza nuove prospettive nelle loro azioni, porta alla luce elementi sconosciuti dei loro caratteri e in sostanza propone un’altra interpretazione del mito. La visione politica è al centro del lavoro poetico di Ghiannis Ritsos, protagonista assoluto del panorama letterario ellenico del XX secolo; tormentato da vicende che lo vedono incarcerato, torturato e perseguitato per via delle sue idee e della sua fede politica, il poeta usa il mito come lente di ingrandimento per descrivere il mondo che lo circonda. Come Pasolini – continua Venturiello – che trasportava la vita delle borgate nel tempo mitologico».
Dopo i dieci anni della guerra di Troia, Agamennone torna a Micene dove trova sua moglie Clitennestra che intanto ha intessuto una relazione con Egisto e maturato un odio profondo nei suoi confronti per aver sacrificato sua figlia Ifigenia, tanto da predisporne l’assassinio.
«Agamennone, nostro contemporaneo – si legge nelle note di regia – la cui ben nota arroganza ha ora ceduto il passo a una dolente umanità, riflette sulle conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del destino, sul senso della Storia».
«Nella sua rivisitazione dei personaggi – prosegue Venturiello – Ritsos utilizza i protagonisti di poemi come l’Iliade o di tragedie come l’Orestea non solo per mostrarne gli aspetti più umani e più prettamente poetici, ma anche e soprattutto per disvelarne la natura universale che non può prescindere da un discorso di protesta politica. Da questo punto di vista i monologhi (forma suprema di riflessione, che sottintende una solitudine fortemente autobiografica) riflettono sulle conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del destino e sul ruolo dell’individuo al suo interno, sulle passioni umane e sul senso della Storia come flusso – conclude Venturiello – che salva e distrugge con la stessa imparzialità». L’ingresso allo spettacolo è gratuito con posto libero dalle ore 18,30, inizio spettacolo ore 19, per informazioni e prenotazioni 393 9317182.