Terremoto in Alto Molise, ma di origine politica, per fortuna, non tettonica. Ore nove del mattino di ieri: sette consiglieri comunali di Belmonte del Sannio si dimettono dalla carica. Cade la Giunta e l’intero Consiglio comunale di Belmonte del Sannio e di conseguenza va a casa anche il sindaco. È la stessa sindaca Anita Di Primio a confermare l’accaduto: «Non chiamatemi più sindaca adesso – dichiara alla nostra redazione, prendendo la cosa con apprezzabile filosofia –. Quattro consiglieri di maggioranza e tre dell’opposizione si sono dimessi, evidentemente si sono accordati. Stiamo aspettando l’arrivo del segretario comunale da Carovilli per trasmettere tutti gli atti in Prefettura». Si interrompe prematuramente, dunque, un anno e mezzo prima della naturale scadenza del mandato, l’azione amministrativa della sindaca Di Primio e per Belmonte del Sannio si profila un inevitabile commissariamento da parte della Prefettura di Isernia. I malumori in maggioranza c’erano già da tempo, è cosa nota in paese, e nella giornata di ieri hanno preso concretezza con la formalizzazione delle dimissioni da parte dei consiglieri Marisa Di Carlo, Adele Scoppa, Giovanni Ricci e Manuele Nibbio. Da sottolineare che nessuno dei dimissionari faceva parte della Giunta, l’esecutivo è dunque restato “fedele” alla sindaca, sia pure invano. «Non conosco bene le motivazioni delle loro frizioni interne – commenta a caldo l’ex sindaco e consigliere di minoranza Errico Borrelli –, ma noi come opposizione abbiamo ovviamente preso la palla al balzo e abbiamo rassegnato in tre le dimissioni dalla carica di consigliere. Chi non lo avrebbe fatto?». Quattro della maggioranza e tre dell’opposizione, totale sette consiglieri dimissionari: inevitabile la caduta dell’amministrazione e lo scioglimento dell’intero Consiglio comunale. «Già nel corso dell’ultima seduta del Consiglio, a fine novembre, i quattro consiglieri di maggioranza non si sono presentati, tentando di far mancare il numero legale. – spiega alla nostra redazione l’ormai ex sindaca Di Primio –. In quell’occasione solo grazie alla presenza dei tre eletti di minoranza si è potuto procedere con i lavori dell’assise civica». In merito alle motivazioni che hanno portato alle clamorose dimissioni, la ex prima cittadina resta sul vago: «Mi chiedevano delle cose che non potevo condividere, avanzavano delle richieste sulle quali non ho voluto cedere e dunque l’esito della vicenda è stato in qualche modo inevitabile». «Sia chiaro, tuttavia, che abbiamo la coscienza a posto come amministrazione, e usciamo da questa vicenda, sia pure sconfitti politicamente, ma a testa alta – continua Anita Di Primio –. Credo di aver fatto un buon lavoro, insieme ai miei collaboratori, sempre nel rispetto delle norme e del buonsenso e posso già dichiarare che non mi faccio mettere all’angolo così facilmente. Già penso alle prossime elezioni che realisticamente si terranno tra la primavera e l’estate». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore uscente Michele Di Primio: «Evidentemente la buona politica non è ben vista in questo paese. Riteniamo di aver agito sempre nel rispetto delle leggi e per il bene del paese, in maniera corretta e trasparente. Non abbiamo nulla di cui rimproverarci». In merito alle reali motivazioni delle dimissioni in blocco di quattro esponenti della maggioranza, l’ormai ex assessore non sa o non vuole essere troppo dettagliato, ipotizza tuttavia una sorta di «regia occulta», forse addirittura l’intervento e la macchinazione di una figura esterna all’amministrazione comunale. Una crisi extra-parlamentare, direbbero i cronisti di politica nazionale. Una sorta di “giallo” dunque, quello attorno a questo fantomatico “burattinaio” che avrebbe causato la prematura caduta dell’amministrazione comunale, alimenta ora il dibattito a Belmonte del Sannio. Il pensiero va subito ad una vecchia volpe della politica, l’ex sindaco di lungo corso, Errico Borrelli, che però è un eletto della minoranza, però magari ha qualche “fedelissimo” che dall’esterno ha ordito lo sgambetto alla maggioranza. Sentito in merito dalla nostra redazione Borrelli, con pacatezza, ma altrettanta chiarezza, dichiara: «In realtà abbiamo avuto un ruolo marginale in questa vicenda. Abbiamo saputo delle dimissioni degli esponenti della maggioranza e ci siamo semplicemente adeguati, approfittandone per far cadere l’amministrazione. In fondo è il nostro “mestiere” di opposizione, ma ribadisco che non si è trattata di una nostra iniziativa politica. Sarebbero bastati sei consiglieri per mandare a casa l’amministrazione; ci siamo dimessi in sette, credo sia un segnale politico piuttosto chiaro». «Colpo basso» e «regia occulta» sono questi i due concetti che infiammeranno il dibattito pre natalizio della piccola comunità di Belmonte del Sannio.