«Se sarò candidata? Certamente. Sto organizzando una lista per concorrere alle prossime elezioni amministrative di metà maggio. Sto lavorando sulla base del gruppo di amministrazione uscente e con l’innesto di giovani del posto che hanno a cuore il futuro e le sorti di Belmonte». Anita Di Primio, l’ex sindaco silurato dalle dimissioni di sette consiglieri di maggioranza e minoranza, annuncia che sarà nuovamente della partita. «Non mi faccio mettere all’angolo» commentò, a caldo, nel giorno delle dimissioni di massa che la fecero cadere insieme al resto dell’amministrazione. Uno «sgambetto», così la sindaca definì quell’operazione, frutto di un «inciucio tra minoranza e parte della nostra maggioranza», che ha aperto le porte al commissariamento del Comune da parte della Prefettura di Isernia.
«Nel corso dei tre anni e mezzo di mandato, – spiega alla nostra redazione Anita Di Primio – molto è stato fatto in termini di opere pubbliche e diversi sono stati i finanziamenti ottenuti. Non nego che soprattutto negli ultimi tempi è risultata estremamente difficile la gestione della cosa pubblica, anche in considerazione della carenza di personale; ad oggi ogni concorso a Belmonte è purtroppo bloccato. Ho dovuto fronteggiare le criticità assumendomi anche la diretta responsabilità dell’ufficio anagrafe e amministrativo, per cui ogni giorno ho dovuto sobbarcarmi un lavoro d’ufficio che solitamente non compete ad un sindaco. Non mi sono mai sottratta ai miei doveri di primo cittadino, anche se qualcuno dall’esterno ha tentato di manovrarmi». Accuse di una regia occulta, ma neanche troppo, ed esterna all’amministrazione, dunque, che ha convinto i dimissionari a mandare a casa prematuramente il sindaco e la giunta in carica. «Ho sempre cercato la mediazione, – riprende Anita Di Primio – spesso ottenendo la disapprovazione da parte della mia stessa giunta, pur di preservare la compattezza del gruppo». «Non è mancato chi, immotivatamente, ha disertato i consigli comunali, e chi dall’esterno mi ha “invitata” a prendere decisioni drastiche, tra l’altro senza avere alcuna cognizione di cosa vuol dire amministrare un Comune. Continue vessazioni, al mio indirizzo, su cosa fare o non fare. E quando è caduto il Consiglio comunale c’è stato pure chi ha pianto lacrime di coccodrillo e chi ha affermato candidamente di non essersi neppure reso conto del male gratuito sferrato all’intero paese con il commissariamento». Ora quella fase, tuttavia, è acqua passata e si guarda al futuro, all’appuntamento elettorale di metà maggio. A giorni scadranno i termini per la presentazione delle liste e la ex sindaca Di Primio sarà della partita, a qualsiasi costo. «La lista non è ancora completa, – ammette la candidata sindaca in pectore – ma nei piccoli paesi è così, ci si riduce sempre agli ultimi giorni. Ripeto, ripartiamo dal “vecchio” gruppo di amministrazione, con l’innesto di giovani volenterosi». In merito agli ipotetici sfidanti, in paese circola la voce della candidatura dell’ex sindaco di lungo corso Errico Borrelli, Anita Di Primio non si sbilancia: «So che si stanno muovendo, ma non so come si stanno organizzando; non ho notizie certe al momento». Se una seconda lista non dovesse trovare compimento, la ex sindaca Di Primio si troverebbe e confrontarsi con lo spauracchio del quorum. Con una sola lista in campo, infatti, le elezioni sarebbero valide solo nel caso in cui andasse a votare la metà più uno degli aventi diritto. Soglia recentemente abbassata al quaranta per cento, ma comunque uno scoglio da superare. E allora Di Primio dovrà premunirsi di comporre addirittura due liste: una ufficiale e una “civetta”, proprio per aggirare l’ostacolo quorum.