Formalizzare il passaggio del viadotto ‘Sente-Longo’ ad Anas e assicurare la riapertura, anche parziale, dell’infrastruttura, anello di congiunzione tra l’alto Molise e numerosi centri dell’Abruzzo. È quanto chiede con vigorita fiducia il Movimento 5 Stelle, che da tempi non sospetti si è occupato della vicenda. L’ultima azione, in ordine di tempo, è l’approvazione di una mozione promossa dal capogruppo in Consiglio regionale, Andrea Greco.
«Abbiamo impegnato il presidente Donato Toma e l’intera assise regionale affinché possa trovarsi una risoluzione all’annosa problematica – sottolinea Greco -. Finora si è perso fin troppo tempo: bisogna sbloccare al più presto la più importante vertenza viaria del territorio molisano» aggiunge. Dal settembre 2018, la questione vede coinvolte le popolazioni delle aree interne che continuano a subire pesanti danni socio-economici a causa dell’interdizione al traffico dell’arteria. «Ad oggi, malgrado l’impegno preso al Tavolo tecnico da Regione Molise e Provincia di Isernia – rimarca il consigliere regionale di Agnone – tutto è fermo con la maggioranza di centrodestra che ha cancellato dall’agenda il problema. Le soluzioni esistono, ma tardano inspiegabilmente ad arrivare, e ciò non fa altro che acuire l’isolamento dell’area periferica già alle prese con tagli ai servizi e spopolamento. Con ogni sforzo possibile, bisogna fare in modo che le opere di ripristino vengano quindi realizzate nel più breve tempo possibile». A riguardo i portavoce del M5s spronano l’esecutivo Toma «a fornire risposte rapide ed efficaci a migliaia di cittadini stanchi di attendere». A loro dire in cinque anni di legislatura il “governo regionale non si è mai interessato concretamente della vicenda se non in qualche comparsata dell’ex assessore Vincenzo Niro che poi, però, nulla ha fatto per statalizzare l’arteria che resta il vero nocciolo della questione». A questo punto il M5s rivendica il suo operato. «Lo abbiamo dimostrato in passato con il reperimento di 2 milioni di euro (Decreto Genova), fondi che non sono stati utilizzati nei modi e nei tempi giusti, oltre ai numerosi Tavoli tecnici organizzati presso il Mit e l’Anas, senza contare gli incontri con residenti e amministrazioni locali».
In seguito Greco tira in ballo il ministro Matteo Salvini e Michele Marone, già assessore in quota Lega con Toma. «Sono loro – avverte – che potrebbero risolvere il problema proseguendo il lavoro iniziato da noi. Tuttavia, se si esclude qualche sporadica dichiarazione, sembra evidente, che entrambi siano totalmente disinteressati all’area di mezzo tra Molise e Abruzzo. Eppure, la viabilità rappresenta un asset vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo del Molise. Circostanza, dunque, che merita la massima attenzione da parte di tutti per disincagliare le pratiche pendenti e reperire i fondi necessari. Non farlo significherà sancire la condanna a morte per un territorio che continua a vedersi negati diritti sacrosanti sanciti dalla Costituzione. Dal canto nostro conclude Greco – abbiamo rilanciato il tema durante gli ultimi lavori. Ma ora chi ha gli strumenti per risolvere la controversia, deve farlo senza perdere un minuto di tempo».