Proseguono le indagini a tutto campo dei Carabinieri di Agnone per risalire ai colpevoli che la notte di venerdì sera hanno messo a segno il colpo di 25 mucche trafugate nelle campagne di Vastogirardi ad un imprenditore del posto. Tra le piste battute quelle che portano alla mafia foggiana esperta in simili operazioni. Dalle prime ricostruzioni emergono ulteriori particolari che vorrebbero ad entrare in azione una vera e propria banda specializzata. Primo Piano Molise ha sentito il titolare della stalla che non esclude una pista locale o quanto meno un palo a fornire precise indicazioni ai malviventi. Sta di fatto che per portare via 25 mucche i ladri abbiano utilizzato un grosso e potente mezzo di cui, almeno al momento, non si hanno tracce. Possibile che malgrado la zona isolata nessuno abbia notato qualcosa di strano prima, durante e dopo il raid? Possibile che nonostante l’orario in cui è stato messo a segno il colpo, presumibilmente nel cuore della notte, nessun automobilista abbia incrociato l’enorme tir o camion? Possibile che lungo il tragitto percorso dal veicolo nessuna telecamera abbia ripreso la targa? Possibile che tutto sia passato inosservato? Intanto l’imprenditore ha confermato come i capi di bestiame di razza marchigiana siano microchippati ma al tempo stesso non erano coperti da alcuna assicurazione. Dove sono state piazzate le 25 mucche, molte delle quali gravide, e dal valore complessivo pari a circa 80mila euro? Molti restano i punti oscuri di una vicenda che tiene inevitabilmente banco tra gli allevatori della zona che a questo punto si sentono in pericolo. Verosimilmente un’altra ipotesi avanza. Ovvero che l’allevatore altomolisano abbia potuto pestare i piedi a qualcuno che voleva farsi spazio sul territorio. Dopo tutto è fatto notorio che sui pascoli a cavallo tra l’alto Molise e il confinante Abruzzo, in particolare tra Capracotta e Castiglione Messer Marino, in provincia di Chieti, operano i foggiani. Famiglie, che soprattutto nei periodi estivi, portano i loro capi a pascolare sui prati verdi e incontaminati della zona. Un tempo a compiere simili scorribande erano nuclei di etnia Rom che oggi tuttavia appaiono estranei all’episodio di cronaca verificatosi a Vastogirardi, a due passi dall’impianto eolico. Agli inquirenti il compito di dare risposte e risolvere quello che appare un vero e proprio giallo.

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