Ad agosto dello scorso anno, l’unico pediatra di base operante in diversi comuni dell’alto Molise, lasciava l’incarico per godere della meritata pensione. Una decisione che il dottore Luigialberto Cutrone aveva anticipato all’Asrem in tempi non sospetti. Malgrado ciò l’Azienda sanitaria del Molise non intervenne lasciando di fatto scoperta un’intera area e circa 500 bambini privi dell’assistenza pediatrica. Seguirono vibranti proteste, soprattutto da parte dei genitori che si videro ledere un diritto sacrosanto ai loro figli. All’epoca del pensionamento di Cutrone e centinaia di bambini lasciati senza cure di uno specialista, la notizia fece il giro delle agenzie di stampa e dei media nazionali, tuttavia il problema non fu risolto trascinandosi per la bellezza di sei mesi. A tanto ammonta il tempo necessario affinché il nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale, Giovanni Di Santo pubblicasse un avviso per intercettare quatto pediatri di libera scelta da assegnare ai distretti di Agnone, Boiano, Riccia e Venafro. Il contratto prevede l’assunzione a tempo determinato per sei mesi in modo da «garantire un’adeguata assistenza sanitaria alla popolazione pediatrica». Ma proprio questo resta il punto focale. Chi pediatria mai accetterà un simile incarico per una durata così breve? Chi professionista accetterà di recarsi in un centro come Agnone che vive un isolamento viario cronico in particolare nei periodi invernali? E allora non sarebbe stato più opportuno prevedere un avviso pubblico a tempo indeterminato e magari aggiungere qualche benefit (vedi l’affitto dell’abitazione) soprattutto per chi decidesse di scegliere Agnone? In attesa di risposte, i genitori dell’alto Molise per ricevere consulenze pediatriche da mesi sono costretti a recarsi a Isernia o Campobasso con tutte le difficoltà che il viaggio comporta. Si tratta di un’amarissima e preoccupante realtà in considerazione che anche presso l’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’, da tempo immemore, ovvero dalla chiusura del reparto di Pediatria e Ginecologia, non è più contemplata la figura del pediatra. Un problema che resta serissimo specialmente di fronte a casi di emergenza – urgenza. Ma in fine dei conti con l’ultimo provvedimento, l’Asrem se ne lava le mani in perfetto stile Ponzio Pilato.
«Il nostro l’abbiamo fatto, se poi non ci sarà alcun pediatra che risponderà all’avviso pubblico, non potremo farci niente» la replica già confezionata dagli uffici di viale Ugo Petrella nel momento in cui il bando andrà deserto come prevedibile per i motivi esposti in precedenza. In definitiva bisognerà continuare ad arrangiarsi e sperare che non accada nulla di irreparabile. Oppure affidarsi ad un miracolo che vedrebbe un pediatra optare per Agnone. Appunto, ci vorrebbe solo un miracolo che tuttavia resta prerogativa di santi e madonne, ma non certo dell’Asrem…