Per l’avvio dei cantieri del viadotto “Longo” sul Sente era presente, ieri mattina, sulla sponda abruzzese del ponte anche l’uomo politico più di tendenza in questi giorni. Il suo nome, per usare un termine abituale nel mondo dei social media, è trend topic.
Manolo Sacco, sindaco di Pescolanciano, presidente provinciale di Forza Italia, e consigliere provinciale con deleghe al Personale e soprattutto alla Viabilità, è stato citato più volte, in questi giorni, in relazione alla spinosa questione del ridimensionamento scolastico, in particolare riferimento alla soppressione dell’autonomia scolastica dell’istituto “Molise Altissimo” di Carovilli.
Il sindaco di Pescolanciano è considerato colui che ha puntellato da destra la maggioranza, di fatto inesistente, che tiene in sella alla Provincia il presidente Saia. Un accordo bipartisan, per alcuni un inciucio, che comunque ha permesso di superare lo stallo che si sarebbe avuto in via Berta a causa della cosiddetta “anatra zoppa”: presidente di un colore politico, il centrosinistra, e maggioranza relativa in Consiglio provinciale di centrodestra.
A tirare le fila dell’accordo trasversale il vice presidente della giunta regionale e assessore, Andrea Di Lucente. Proprio l’assessore regionale, nei giorni scorsi, ha accusato Saia e la Provincia di aver assunto un atteggiamento «pilatesco» nei confronti della patata bollente rappresentata dal dimensionamento scolastico e della soppressione dell’autonomia dirigenziale dell’istituto di Carovilli.
La Regione, a maggioranza, ha recepito il piano di dimensionamento proposto dal Ministero, avallando, di fatto, la cancellazione della presidenza nell’istituto scolastico simbolo dell’Alto Molise.
Manolo Sacco, notoriamente uomo di corrente dell’assessore Di Lucente, avrebbe potuto e può ancora “staccare la spina” alla maggioranza trasversale che sostiene il presidente Saia, causandone la caduta. Ieri mattina, su quel ponte chiuso da sei anni, il consigliere Sacco ha vuotato il sacco sulla delicata questione politica.
«Più che crisi politica – ha dichiarato il sindaco di Pescolanciano –, si è aperta, a causa di questa vicenda, una questione morale e una crisi di territorio. Non posso essere che amareggiato e deluso rispetto alla decisione che è stata assunta in Regione Molise, in quanto perdiamo un presidio sul territorio, checché ne dica il consigliere Cofelice nella sua relazione. È vero che rimarranno docenti e segretari, ma Cofelice sa bene di aver mentito in quanto una volta persa la dirigenza si decreta la morte dei vari plessi scolastici dipendenti da quell’istituto scolastico di Carovilli. Tuttavia non credo che sia un motivo addirittura per far cadere il presidente Saia e il Consiglio provinciale, in quanto oltre al problema toccante e forte del dimensionamento scolastico stiamo affrontando anche altre questioni che attengono alla mie deleghe. Stiamo cantierizzando molti interventi rispetto alla viabilità provinciale e stiamo anche procedendo a nuove assunzioni di personale, in modo da far ripartire anche la macchina amministrativa della Provincia stessa».
Incalzato poi dal cronista, Manolo Sacco ammette: «Ovviamente il problema politico c’è e io sono in una posizione di mezzo. La mia vicinanza politica all’assessore regionale Di Lucente è palese, chiara e storica, ma la mia vicinanza, in questo momento, al presidente della Provincia è altrettanto evidente. Mi trovo sicuramente in una situazione di imbarazzo, speriamo però che questo ostacolo possa essere superato con il buonsenso, anche se non vedo soluzioni nell’immediato. Ripeto, sono deluso oltre che come sindaco, anche come segretario provinciale di Forza Italia, perché il partito avrebbe dovuto prendere una posizione netta rispetto alla questione del dimensionamento scolastico».
Insomma, la crisi politica c’è, è evidente, ma per il momento deve prevalere la “ragion di stato”, quella che tiene e terrà in sella al vertice della Provincia il presidente Saia, spalleggiato, appunto, da destra, o dal centro se si preferisce, dal consigliere Sacco.

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