Dopo il successo ottenuto dal comune di Vastogirardi lo scorso anno, la trasmissione “Il Kilimangiaro”, nella competizione “Il Borgo dei Borghi”, fa di nuovo tappa in Alto Molise, visitando la “Perla del Molise”. Il centro di Bagnoli del Trigno sarà quindi in corsa per l’elezione del “Borgo più bello d’Italia”. Conoscenza e cultura del viaggio sono gli ingredienti de” Il Kilimangiaro”, la trasmissione della domenica pomeriggio in onda su Rai3. In studio, con la conduttrice Camila Raznovich, si alternano scienziati, linguisti, alpinisti ma anche semplici viaggiatori con storie ed esperienze fuori dal comune. Come ogni anno il Kilimangiaro eleggerà, la sera della domenica di Pasqua, il borgo più bello del 2018. Un’avventura che partirà domani, con una prima puntata dedicata alla storia, le bellezze e le tradizioni di Bagnoli del Trigno. Posto su un massiccio roccioso tra il fiume Trigno e il torrente Vella, il borgo si distingue in una “terra di sotto” e una “terra di sopra”. Diverse le ipotesi sulla nascita di Bagnoli del Trigno: alcune storie raccontano che le prime abitazioni siano sorte intorno ad un complesso termale, altre sostengono che il borgo abbia avuto origine dall’insediamento di alcune tribù in cerca di riparo dalle invasioni barbariche. Le prime notizie storiche risalgono al Medioevo: allora il feudo era parte del Contado del Molise, successivamente diventa parte del Regno di Napoli e, infine, del Regno d’Italia. Nel secolo scorso Bagnoli ha subìto un forte spopolamento a causa dell’emigrazione diretta soprattutto a Roma: sembrerebbe che vivano più bagnolesi nella Capitale rispetto a quanti popolano il paese, figli e i nipoti dei tanti che partirono in cerca di fortuna. Tra le bellezze artistiche da visitare la Chiesa di San Silvestro, incastrata fra due speroni di roccia, il Castello Sanfelice, presidio strategico per il controllo del territorio, la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, con una campana di oltre tre tonnellate e il Santuario della Madonna di Fatima. Bagnoli del Trigno si caratterizza anche per la produzione di piante officinali, usate a scopo farmaceutico e cosmetico, che ha provocato un’inversione di tendenza nelle produzioni agricole locali. Da non perdere il Palio di Santa Caterina che si celebra nel mese di agosto quando il paese torna magicamente alla fine del Settecento tra cortei storici, degustazione di prodotti tipici e fuochi d’artificio.