“La Perla del Molise” nella top ten della classifica del “Borgo dei Borghi”. Il concorso abbinato “Alle Falde del Kilimangiaro” – il programma televisivo in onda su Rai Tre e condotto da Camila Raznovich – ha premiato il comune alto molisano che ha scalato la classifica posizionandosi al sesto posto, ben più in alto di centri particolarmente rinomati in ambito turistico. Sul gradino più alto del podio si è invece piazzato Gradara che si è guadagnato il titolo di ‘Borgo dei Borghi 2018’. Il piccolo comune della provincia di Pesaro Urbino, teatro della storia d’amore di Paolo e Francesco immortalata nella Divina Commedia di Dante, si è aggiudicato la sfida finale del premio che vedeva in lizza 20 bellissimi borghi italiani tra cui appunto Bagnoli del Trigno. Più che buono il risultato raggiunto dal ‘nostro’ borgo, frutto del punteggio guadagnato con il voto da casa espresso direttamente dagli utenti sulla pagina web del programma, al quale si è aggiunto il giudizio della giuria composta da tre esperti.
Gli elementi che sono stati particolarmente apprezzati di Bagnoli sono state le bellezze architettoniche del Castello Sanfelice, le ricchezze storiche che spiegano le origini del borgo, l’ambiente e la coltivazione delle erbe officinali, che si è trasformata in una nuova opportunità per il paese e per gli abitanti.
Particolarmente soddisfatto di questo risultato il primo cittadino, Angelo Camele, che ha commentato così: «Questo risultato dimostra quanto il paese sia ben tenuto. È la prima volta che un paese molisano si piazza in una posizione così alta. A differenza di altri borghi in gara, Bagnoli non conserva opere d’arte di particolare importanza, questo significa che il paese in sé è stato realmente apprezzato come paese curato e ben tenuto. Ora – ha detto ancora Camele – bisogna puntare alla ristrutturazione del centro storico. Come amministrazione stiamo lavorando affinché diventi un centro di turismo d’élite. Bisogna puntare innanzi tutto sulla messa in sicurezza del centro storico e sulla risistemazione dei percorsi, intervenendo in particolare sul sentiero d’accesso al castello. Non di minore importanza la coltivazione delle piante officinali, pratica a cui si è arrivati grazie ad un intuito mio e del dottor Mastrodonato. La grande richiesta di oggi testimonia l’importanza di questo settore; è un esempio di struttura che permette al paese di vivere. Siamo riusciti a creare un indotto che permette a circa 90 persone di lavorare in paese tutto l’anno, andando ad arginare lo spopolamento del centro, come dimostrano le 51 nascite registrate negli ultimi 3 anni, su un totale di 800 persone iscritte all’anagrafe. Un buon risultato per Bagnoli. Bisogna anche dire grazie alla forte motivazione insita nei bagnolesi stessi, che li spinge a restare o a tornare spesso in paese. Anche per questo ho detto no allo Sprar, perché vogliamo mantenere e rafforzare la forte vocazione turistica del paese. Le case vuote ci sono, ma se le avessimo occupate con i migranti i bagnolesi che vivono fuori non avrebbero avuto un rientro in paese. Nel fine settimana Bagnoli si trasforma completamente, ripopolandosi di gente: bagnolesi che tornano ma anche amici e familiari che decidono di trascorrere qualche giorno qui in paese, come è avvenuto per questo fine settimana di Pasqua in cui le attività ricettive sono state piene. Questo è il nostro obiettivo: mantenere lo stile di vita di un borgo a vocazione turistica. Posso dirmi veramente orgoglioso – ha concluso di aver contribuito a raggiungere questo sesto posto nella classifica del Borgo dei Borghi, anche grazie all’attività portata avanti dall’amministrazione.»