«Un fatto da condannare insieme all’autore del gesto». Queste il commento del primo cittadini Manolo Sacco in merito ad un fatto increscioso che si è verificato negli ultimissimi giorni nel cimitero di Pescolanciano dove le mura di una cappella gentilizia sono state imbrattate con immagini volgari al limite del sacrilego.
«Mi dissocio completamente da un gesto che considero inammissibile e che nasconde tanta vigliaccheria – dice ancora Sacco – una mancanza di rispetto verso delle persone defunte. Che senso ha prendersela con chi non c’è? Se ci sono questioni da affrontare bisogna farlo con chi è presente senza offendere la memoria di chi non c’è più».
Un gesto compiuto quasi sicuramente di proposito nei confronti della famiglia in questione, una serie di coincidenze infatti indurrebbero a pensare che sia uno fregio mirato dal momento che ad essere imbrattata è stata la cappella gentilizia dei proprietari della struttura messa a disposizione per l’accoglienza dei migranti.
«Una cosa del genere non si è mai verificata nella storia di Pescolanciano – riprende il sindaco – non possiamo dirlo con certezza perché non ci sono prove, ma probabilmente questo gesto è stato alimentato dal clima di paura che si respira in paese in questo periodo per tutta la situazione legata all’apertura del centro di accoglienza straordinaria. Stiamo attraversando un momento di terrore, quel terrore che porta a fare cose folli come questa che è inammissibile e che va oltre i limiti della dignità umana. Non è possibile vivere in un clima di panico, la situazione sta diventando invivibile, io in qualità di sindaco ho fatto tutto quello che è nelle mie possibilità, tutti i giorni vengo sommerso da richieste dei cittadini che mi chiedono di risolvere questo problema; ho parlato con la prefettura, con le forze dell’ordine, con tutti gli organi di stampa per sollevare la questione ma ora si sta facendo veramente pesante, mi auguro che riusciamo a superare questo brutto periodo nel migliore dei modi».