Accoglienza migranti a Pescolanciano: si riaccende in paese il dibattuto legato all’arrivo, previsto a breve e annunciato dalla Prefettura, di dodici richiedenti asilo. A puntare di nuovo i riflettori sulla questione è il sindaco Manolo Sacco che lancia il suo allarme, evidenziando una nuova criticità: la struttura che dovrebbe ospitare gli immigrati è «al centro di un cantiere aperto». Un aspetto che, per il primo cittadino, non può essere in alcun modo trascurabile, «perché – ha sottolineato – la questione sicurezza è prioritaria su tutto. Al momento – spiega Sacco -, il centro è nel mezzo di un cantiere visto che si sta bonificando l’adiacente distributore di carburante, ma i lavori sono tuttora in corso. Come è possibile ospitare i migranti lì quando non ci sono le condizioni minime di sicurezza? Non solo. Al momento è ancora presente una cisterna piena di olio esausto e potrebbe rappresentare un ulteriore potenziale pericolo. Sono fortemente preoccupato per la situazione: in qualità di sindaco devo fare presente alla Prefettura qual è l’attuale stato di cose e quali le fonti di pericolo».
A questo punto il primo cittadino di Pescolanciano chiede un nuovo sopralluogo da parte dei rappresentati della Prefettura e delle strutture competenti ad effettuare i controlli. «Chiedo che vengano verificate le condizioni minime di sicurezza nei pressi della struttura e all’interno dell’edificio stesso. Non stiamo dicendo no all’arrivo dei migranti, ma vogliamo che sia nelle migliori condizioni possibili. Se esiste un pericolo – ha detto ancora il primo cittadino -, come sindaco non posso non segnalarlo e chiedere che si avvii un ulteriore approfondimento per capire se la struttura sia realmente pronta ad ospitare i richiedenti asilo».
E c’è di più. «Chiedo ancora una volta che vengano sanate le irregolarità presenti all’interno dell’edificio da adibire a Cas proprio nell’interesse della sicurezza dei richiedenti asilo. In caso contrario – ha concluso Sacco -, diventerebbe un invito all’illegalità che da sindaco non posso avallare».
Dunque si chiedono nuove verifiche per la struttura che, lo scorso mese di giugno, venne prese di mira dai vandali. Nel cuore della notte alcuni ignoti entrarono da una finestra e incendiarono alcuni materassi e degli armadietti. Scattato l’allarme sul posto intervennero i vigili del fuoco del comando provinciale di Isernia, che domarono il rogo. I danni maggiori si registrarono all’interno di una delle stanze dell’edificio. Diverse le ipotesi al vaglio dei carabinieri tra le quali un possibile gesto dimostrativo nei confronti dell’arrivo dei migranti. Anche in quell’occasione, il sindaco parlò di criticità legate allo stabile destinato ad essere trasformato in centro di accoglienza. «Condanno duramente il gesto – affermò Sacco – ma abbiamo bisogno di aiuto. La popolazione è stanca di vedere certi abusi. Lo stabile incendiato non è in regola. Si trova, infatti, su una strada a scorrimento veloce e, quindi, senza possibilità di prevedere strisce pedonali. Inoltre lì accanto c’è un distributore di benzina e gas non bonificato. Ma come si può autorizzare? È questo che la popolazione contesta, non l’ accoglienza o il colore della pelle».