La visita che non t’aspetti arriva subito dopo il tramonto. Nel giardino di casa dove c’è un albero di prugne che stuzzica la sensazione di fame del protagonista. Un grosso orso che dopo aver pascolato per i campi intorno l’abitazione, si fa una bella scorpacciata del frutto, valido aiuto contro la stanchezza a detta degli esperti. In via Vaglie, senza alcun timore di essere disturbato, il plantigrado è stato immortalato vicino un muretto che supera i 150 centimetri di altezza. Soddisfatto lo stomaco, l’orso ha deciso di allontanarsi facendo disperdere le sue tracce tra i boschi di Carovilli.
Ad essere avvisati della visita dell’animale, i Carabinieri Forestali della Compagnia di Agnone che dopo un sopralluogo restano in allerta. Probabilmente avrà fatto tappa nella località altomolisana dopo essersi allontanato dal Parco Nazionale Abruzzo – Molise e Lazio. Non è la prima volta che al confine tra Alto Molise e Sangro si registrano simili avvistamenti. Già in passato la presenza dell’orso è stata infatti segnalata tra Vastogirardi, Sant’Angelo del Pesco e Ateleta. Mentre le forze dell’ordine invitano la cittadinanza a segnalare eventuali avvistamenti, a sfatare un luogo comune che vuole l’orso essere pericoloso nei confronti dell’uomo, ci pensa il veterinario, appartenete alla rete di monitoraggio dell’orso bruno marsicano e del tavolo tecnico regionale del Patom (Piano attuativo tutela orso marsicano), Antonio Liberatore.
«Premesso che l’orso è un animale vegetariano con qualche eccezione di attacchi nei confronti di piccole prede, quali conigli, pollame e pecore, la sua presenza al confine dei territori di Abruzzo e Molise, dimostra, se ce ne fosse bisogno, la salubrità dell’ambiente. In questi giorni un altro avvistamento di una mamma e un cucciolo si è verifico nel territorio di Colli al Volturno. Ci terrei a sottolineare un altro aspetto, ovvero quello che l’uomo non deve temere la sua presenza che il più delle volte si materializza nelle ore notturne nei pressi di vigneti o alberi da frutta di cui è ghiotto. Con molte probabilità, quello avvistato a Carovilli, è uno dei figli della famosa orsa Peppina. In questo periodo autunnale aumentano gli avvistamenti dovuti principalmente al fatto che devono accumulare tessuti di riserva, tecnicamente definita iperfagia, da quello dipende la loro sopravvivenza».