«Il governo centrale ha trovato le risorse economiche per la messa in sicurezza del viadotto che collega l’Alto Molise all’Alto Vastese. La corretta esecuzione dei lavori e la gestione stessa del viadotto sono di competenza provinciale. Sono trascorsi 16 mesi da quando abbiamo trovato quei due milioni di euro e dei lavori nemmeno l’ombra. Se fossi una cittadina di quel territorio a cavallo tra Abruzzo e Molise mi indignerei verso chi si deve adoperare e non verso chi per primo si è adoperato per trovare le soluzioni».
Carmela Grippa, parlamentare della Repubblica, risponde così alle critiche di chi si è scagliato contro il consigliere regionale Andrea Greco dopo la plateale protesta di ieri sulla sponda molisana del viadotto Sente.
L’esponente del Movimento 5 Stelle ha raggiunto il ponte, ormai chiuso da più di un anno, con una pesante catena al collo dicendosi pronto, sin dai prossimi giorni, ad incatenarsi e ad iniziare uno sciopero della fame ad oltranza se non ci saranno immediati sviluppi nella intricata vicenda che si trascina ormai da troppo tempo.
Qualcuno, in Alto Molise, ha parlato di «sceneggiata» rispetto alla performance sul ponte di Andrea Greco. Il Movimento 5 Stelle è al governo della nazione e quindi le colpe, secondo chi critica l’operato di Greco, vanno cercate proprio all’interno, tra gli esponenti pentastellati. E mentre il consigliere regionale si guarda bene dal replicare alle polemiche dei suoi stessi concittadini, lo fa in sua vece una parlamentare, l’onorevole Grippa, che di quel ponte si è occupata sin dall’inizio. La deputata del Vastese, eletta con i cinque stelle, è in commissione Trasporti alla Camera e dunque ha una corsia preferenziale con il ministero delle Infrastrutture. Quando era ministro Toninelli proprio la Grippa ottenne l’inserimento, all’ultimo momento, del ponte tra Castiglione e Belmonte nel cosiddetto decreto emergenza, quello relativo al crollo del viadotto “Morandi” a Genova.
Le cronache parlamentari raccontano che proprio Carmela Grippa, sanguigna e verace abruzzese, ribaltò qualche scrivania, certo in senso metaforico, nella sede del Ministero al fine di ottenere lo stanziamento di due milioni di euro per la messa in sicurezza di quel ponte «ad immediato rischio crollo».
I due milioni di euro vennero stanziati e sono arrivati, in una prima trance, nelle casse della Provincia di Isernia, ente gestore del viadotto fino a prova contraria. E quindi i ritardi in merito all’inizio dei lavori sono da imputare alla Provincia pentra non certo al Governo centrale che i soldi li ha stanziati ed erogati. Questa, in sintesi, la posizione espressa dalla parlamentare Grippa, amica intima del consigliere regionale Greco. Al momento, però, la Provincia di Isernia non dà cenno alcuno. Il presidente Ricci, che si è trovato la patata bollente del ponte chiuso come pesante eredità della precedente gestione Coia, non ha ancora replicato una sola parola alle accuse, circostanziate e pesanti, mosse dal consigliere Greco.
«Nel reputare vitale il passaggio di gestione della struttura dalla Provincia ad Anas, vogliamo sapere perché a due mesi di distanza dal tavolo tecnico con l’Anas, Palazzo Berta non risponde ancora. È anche necessario chiarire per quale motivo dopo l’incontro al ministero del 14 novembre 2019 la Provincia ha detto al Tavolo che era disponibile a sottoscrivere la convenzione con Anas per far partire i lavori, ma poi il 27 novembre ha affidato una campagna integrativa di indagini geologiche da 56mila euro». Questa l’accusa, chiara, scagliata da Greco all’indirizzo della Provincia pentra. «In pratica – ha aggiunto il consigliere regionale – prima il presidente Ricci, al tavolo, ha detto che era disponibile a sottoscrivere l’accordo e poi gli uffici tecnici della stessa Provincia hanno continuato a affidare lavori e servizi». Il tutto con evidente esborso di denaro pubblico, del quale ovviamente Greco chiederà conto in tutte le sedi. E a spalleggiare Greco e la Grippa è anche don Francesco Martino, sacerdote e giornalista altomolisano, che infatti commenta l’intera vicenda con questa sibillina dichiarazione: «Chiedere spiegazioni al presidente Ricci e ai due consiglieri Daniele Saia e Linda Marcovecchio è d’obbligo, anche perché non vorrei che si trattasse della solita ripicca politica contro il consigliere Greco da parte dei permalosi esponenti del centrodestra, che pur di screditare un avversario politico uccidono un intero territorio in sofferenza. A pensar male, diceva Andreotti, si fa peccato, ma molto spesso “ci si azzecca”».