L’installazione di new jersey in cemento e la rimozione dell’asfalto tra i binari, da ieri mattina non consente più l’attraversamento del passaggio a livello nel tratto ‘Ponte di Baranello’ lungo la provinciale 77 nel Comune di Pescolanciano. La decisione è stata fortemente osteggiata da numerosi cittadini di Pescolanciano, tra cui molti anziani che, insieme al sindaco Manolo Sacco, hanno occupato i binari e cercato di impedire i nuovi lavori. Sul posto necessario l’intervento dei Carabinieri della locale stazione coordinati dal tenente, Severino Vera. Tra le motivazioni della protesta che ha raggiunto momenti di tensione alla posa della prima barriera in cemento, il fatto che al di là della ferrovia numerosi abitanti di Pescolanciano hanno terreni, abitazioni, orti e proprietà boschive le quali non saranno più raggiungibili se non percorrendo un tragitto molto più lungo (circa 4 chilometri).
Da rimarcare come la chiusura del passaggio a livello ferroviario sul ponte Baranello fa seguito ad un accordo sottoscritto nel dicembre scorso da Provincia di Isernia e Rfi che in cambio ha promesso migliorie e investimenti sul percorso alternativo della Sp Aquilonia. Circostanza, quest’ultima, che non è riuscita a placare la rabbia di decine di cittadini i quali intravedono nell’iniziativa un atto di prevaricazione che di fatto cancella anni di storia. A tentare una mediazione il consigliere regionale del M5s, Andrea Greco che, arrivato sul posto, si è messo subito in contatto con i tecnici di Palazzo Berta e il presidente Alfredo Ricci invitato a chiarire la posizione dell’ente Provincia. Nelle ultimissime ore presentata anche una petizione di firme che tra gli altri vede destinatari il prefetto di Isernia e il presidente della giunta regionale, per rimarcare il no alla chiusura del casello che impedirà l’attraversamento dei binari sui quali non si registra alcun passaggio di treni se non quello della “Transiberiana d’Italia” una, due volte all’anno. Motivo, questo, che ha innalzato ulteriormente i livelli della protesta con i protagonisti del sit-in a chiedere di visionare i documenti per l’avvio delle opere. Una richiesta legittima che non ha trovato alcun riscontro da parte del referente di Rfi il quale si è giustificato dicendo di essere un mero esecutore del provvedimento calato dall’alto.
«Una brutta pagina quella che oggi si scrive qui a Pescolanciano – le parole del primo cittadino Sacco con tanto di fascia tricolore a tracolla -. Ribadiamo il secco no a questo provvedimento che impugneremo in ogni sede. La mia unica colpa, se così può essere definita, è stata esclusivamente quella di non aver organizzato un’assemblea pubblica per informare la cittadinanza dell’intesa sottoscritta tra Provincia e Rfi».

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