Accusato di aver aggredito e rapinato una prostituta dopo aver consumato il rapporto sessuale, per questioni legate al prezzo della prestazione considerato troppo alto, assolto «perché il fatto non sussiste» un uomo residente a Poggio Sannita. I Carabinieri della compagnia di Agnone, al comando del capitano Christian Proietti, hanno notificato, nei giorni scorsi, la sentenza e la contestuale revoca della misura cautelare coercitiva dell’obbligo di dimora presso il comune di Poggio Sannita all’imputato. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico di Isernia, Costanza Cappelli, al termine dell’udienza del 15 aprile scorso. L’episodio di cronaca a fine marzo, quando i militari del Nucleo operativo della compagnia di Isernia, arrestarono, in flagranza di reato, un uomo che dopo essersi intrattenuto nella camera da letto di una donna con la quale aveva raggiunto un accordo per una prestazione sessuale, al costo di 200 euro, avrebbe chiesto la restituzione della somma già versata. In seguito al rifiuto dell’interessata, lo stesso avrebbe reagito aggredendola e procurandole lesioni personali. L’uomo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, al termine della lite si era impossessato di due telefoni cellulari e un televisore, asportandoli dall’interno dell’abitazione della donna, dopo averla messa a soqquadro. L’immediata perquisizione eseguita dai militari permetteva infatti di rinvenire i due telefoni cellulari che l’uomo aveva nelle tasche della giacca indossata ed il televisore non lontano dall’abitazione della prostituta. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Isernia convalidò l’arresto eseguito e, ritenuta la sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte criminose della stessa indole, dispose nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, nel comune di residenza in Alto Molise. Nei giorni scorsi la sentenza che chiude definitivamente la questione: l’uomo è stato assolto «per non aver commesso il fatto» dal reato a lui ascritto, derubricato tra l’altro nella fattispecie di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. L’uomo è stato assistito dall’avvocato Franco Mastronardi del foro pentro, ma originario di Poggio Sannita.