Migliaia e migliaia di persone, senza tensione alcuna, hanno certificato il nuovo corso della Carrese, ieri, a San Martino in Pensilis. Una festa di popolo, non solo della comunità locale, ma di tutto il basso Molise, quella a cui hanno assistito appassionati di tutta la regione e dell’alta Puglia, per la gran parte, ma con presenze davvero diffuse. Il carro dei Giovanotti è riuscito a trionfare, dopo una prima metà di gara durissima, nel testa a testa coi Giovani, un braccio di ferro colorato tra giallorossi e biancocelesti, che ha retto fino al cambio, poi i Giovanotti hanno guadagnato quello che si è rivelato il gap decisivo. Terza moneta per i Giovanissimi. L’ordine di arrivo, maturato poco dopo le 18, è lo stesso di quello di partenza, che ha rispecchiato da regolamento la classifica del 2019, l’ultima edizione disputata prima del 30 aprile 2022, in mezzo c’è stata (c’è ancora…) la pandemia. Dicevamo del valore di aggregazione sociale della manifestazione culminato dopo un periodo così lungo fatto di battaglie, in sede istituzionale e non solo, dell’impegno dell’Unione Carresi, del sostegno alla corsa di Chieuti, dei briefing prefettizi, del confronto con la Regione e ieri c’era Toma in prima persona, ritratto persino assieme a Iorio, potenza della Carrese…Insomma, tutto è andato nel verso giusto e le scene di giubilo mattutine, fino alla benedizione all’ora di pranzo del parroco don Nicola Mattia, per poi scendere sul tratturo, nel percorso inverso fino alla partenza, al confine con Nuova Cliternia, hanno testimoniato quanto radicata sia la tradizione. Entusiasmo travolgente, chiaramente poi è esplosa la gioia dei Giovanotti, che stanno matando la manifestazione negli ultimi lustri vissuti a singhiozzo tra stop alla gara e Covid. Il Governatore Toma, che si è speso negli anni a vantaggio della tradizione ha parlato di spettacolo coinvolgente: «Un tripudio di suoni e colori, l’entusiasmo per un evento che l’assenza negli ultimi due anni ha reso ancora di più carico di significato: la Carrese di San Martino in Pensilis, con la sua unicità millenaria di bene immateriale, è tornata più forte che mai».

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