Ancora più colpi di scena a Ururi rispetto a quanto avvenuto alla Carrese di San Martino in Pensilis. Una corsa, quella di ieri pomeriggio, che ha subito un prologo all’ora di pranzo, col ritiro dei Fedayn. L’annuncio sul gruppo Unione Carresi: «A sorpresa il Carro dei Fedayn rinuncia alla corsa per ragioni di ordine veterinario». Ore di attesa trepidanti, dunque, per due delle tre fazioni in lizza, con la delusione dei Fedayn, che sarebbero partiti per secondi. Ma così non è stato, e allora dopo la benedizione del primo pomeriggio, carri e buoi sono scesi assieme ai cavalieri alla partenza e via alla sfida tra storici avversari come Giovanotti e Giovani. Copione rispettato e anche qui le scintille, come a San Martino in Pensilis, non sono mancate. Una Carrese avvincente a Ururi come sempre, dove le carte si scompigliano facilmente. I Giovanotti, pur dalla prima posizione e con un vantaggio di 50 metri dovuto allo spazio lasciato vuoto dai Fedayn, non ce l’hanno fatta a bissare la vittoria del 2019. Il loro carro ha denotato problemi, andando piuttosto lentamente, tanto da non riuscire ad effettuare la curva che porta a via Tanassi dove, per regolamento, gira il carro che è primo. Il bue dei Giovanotti sembrava che avesse esaurito le energie. I cavalieri che stavano dietro il carro avrebbero cercato di ostacolare il passaggio del carro dei Giovani per fargli perdere tempo prezioso, questa la contestazione partita già a Carrese ancora in svolgimento, tanto che il carro dei Giovani, anziché seguire la strada provinciale e girare alla curva della chiesa nuova, ha seguito il percorso del carro dei Giovanotti, che tuttavia, esausto, non ha potuto far più nulla per arrestare l’incedere incalzante dei biancocelesti, che ha così superato la linea del traguardo vincendo l’edizione 2022 della corsa dei carri! All’arrivo momenti di tensione in piazza, con una vittoria che pareva comunque sub iudice, ma poi la giuria ha confermato il trionfo per i Giovani. Fortunatamente, il clima poi è andato stemperandosi. Anche in questa occasione il Governatore Donato Toma ha voluto essere presente, parlando di patrimonio di valore inestimabile. « Presenti alla manifestazione anche diversi assessori e consiglieri regionali, sindaci, oltre ad altre autorità civili, militari e religiose, accolte dalla sindaca di Ururi, Laura Greco. «È una tradizione fortemente identitaria – ha detto il presidente Toma – che va salvaguardata dalle istituzioni. Noi l’abbiamo fatto e continueremo a farlo nella convinzione che vada preservato e tramandato un patrimonio immateriale di inestimabile valore, sempre nel rispetto della sicurezza delle persone e del benessere animale. Un grazie a quanti hanno concorso alla realizzazione di questa bellissima festa». Resta sullo sfondo al di là del dato agonistico e comunitario, l’enorme partecipazione popolare, che decreta quanto questa tipologia di eventi sia nel Dna del basso Molise.