Nove arresti, di cui tre in carcere e sei ai domiciliari, 26 indagati e un’ordinanza corposa da 502 pagine spiccata dal Gip del tribunale di Larino. Sono i numeri dell’inchiesta antidroga culminata col blitz dell’alba di ieri tra Santa Croce di Magliano, Larino e altre località bassomolisane. Un risveglio tumultuoso, con le sirene di decine di gazzelle e le pale rotanti dell’elicottero dell’Arma che ha sorvolato la zona frentana. Che il fenomeno dello spaccio di droga fosse una piaga sociale realmente allarmante è notorio, anche che fosse davvero dilagante sul territorio. Operazioni di polizia giudiziaria come quella messa a segno ieri dalla Procura di Larino coi Carabinieri della compagnia frentana e del comando provinciale di Campobasso confortano sull’attenzione dello Stato, anche se comprovano quanto la diffusione di droga sia profonda nelle comunità del basso Molise. Ben 26 le persone che da due anni sono sotto i riflettori della magistratura requirente, di queste nove sono state destinatarie di misure restrittive della libertà personale, otto in Molise e una in Puglia. Dei 26 indagati, due sono della provincia di Foggia e ve ne è un terzo di origini sarde ma domiciliato alle Tremiti, il resto, ben 23 persone, tutte del basso Molise, tra Santa Croce di Magliano, Larino, Rotello, Guardialfiera, Colletorto, Termoli, Civitacampomarano, San Giacomo degli Schiavoni e persino un nigeriano senza fissa dimora. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Una delle attività d’indagine promosse dalla Procura della Repubblica di Larino nella gestione Ginefra più importanti e che da tempo non si vedeva in questa parte della regione, dove nei lustri precedenti, se ricordiamo il lasso di tempo tra la fine degli anni Novanta e il 2015, ne avvennero di eclatanti. Non soltanto contrasto al narcotraffico, ma anche ad altri tipici reati di allarme sociale, come le estorsioni e i cosiddetti “Cavalli di ritorno”. Ma torniamo al blitz della notte tra martedì e mercoledì, che ha scombussolato la sveglia di tante persone, coinvolte e non nell’operazione, soprattutto quarantenni e cinquantenni, con qualche trentenne, queste le età degli indagati a vario titolo.
Come è stato riferito dalle stesse fonti ufficiali, ieri mattina, primo giugno 2022, i Carabinieri della Compagnia di Larino hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di nove persone indagate per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di estorsione. In particolare sono state eseguite tre misure cautelari in carcere e sei misure cautelari agli arresti domiciliari, come disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino. Nell’ambito dell’attività investigativa denominata “contratto” risultano, anche indagati altri diciassette soggetti. La complessa attività investigativa si è incentrata sulle attività di due soggetti, un quarantenne ed un trentaquattrenne entrambi di Santa Croce di Magliano, che utilizzavano una serie di pusher per le consegne anche a domicilio delle dosi pattuite. Il gruppo era dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, con “consegne” in tutto il Basso Molise, ovvero in Comuni quali Colletorto, Rotello, Santa Croce di Magliano, Termoli, Petacciato, Bonefro, Montorio nei Frentani, Lupara ed altre aree del “Cratere”, effettuate mediante un modus operandi ben collaudato utilizzando il termine criptico “contratto” per indicare l’accordo tra le parti per la cessione e l’acquisto delle dosi di droga. Le indagini, durate circa un anno, sono state avviate grazie al coraggio di un assuntore che ha denunciato ai Carabinieri di Larino di essere vittima di continue richieste estorsive da parte del quarantenne di cui sopra per il pagamento del debito derivante dall’acquisto di sostanze stupefacenti. Numerosissime le cessioni accertate. Inoltre è stato accertato un episodio di estorsione posto in essere dal quarantenne nei confronti di un minorenne del luogo al fine di ottenere il pagamento di un debito di droga; quest’ultimo, è stato, infatti, picchiato e costretto a vendere sostanza stupefacente pur di onorare il debito. Nel corso delle indagini veniva anche posta in essere da parte di uno degli odierni arrestati una condotta di resistenza a pubblico ufficiale, per aver forzato un posto di controllo dei carabinieri mentre stava andando a consegnare dosi di stupefacente. Parallelamente venivano acquisiti elementi di una florida attività estorsiva posta in essere da un trentacinquenne originario di Santa Croce di Magliano: l’attività estorsiva si concretizzava attraverso il cosiddetto “cavallo di ritorno” ovvero attraverso la pretesa di una somma di danaro in cambio della restituzione del veicolo oggetto di furto. L’autore del reato è stato attinto da misura cautelare agli arresti domiciliari e gli imprenditori coinvolti allo stato sono indagati per favoreggiamento. Cocaina, eroina, hashish e marjuana erano le sostanze stupefacenti spacciate dai soggetti sottoposti a misure cautelari ed oggetto di sequestro nell’ambito dell’intera operazione. Durante le indagini è stata accertata anche un’attività di spaccio nel Nord Italia, ovvero nel modenese, che ha portato all’arresto di un extracomunitario trovato in possesso di diciotto dosi di cocaina. L’ordinanza reca numerosi episodi contestati agli indagati e soprattutto a coloro che sono stati ristretti della libertà personale, con trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, mentre discutevano dei dettagli dell’attività illecita come se nulla fosse utilizzando regolarmente le proprie utenze telefoniche, con la triangolazione tra il Cratere, la costa e la zona di San Severo. Medesima ordinanza a firma del gip Vecchi che evidenzia come l’inchiesta sia partita da preliminari informazioni testimoniali e dalle successive intercettazioni telefoniche e ambientali, con relativi riscontri dati dai servizi di Ocp e dal sequestro di stupefacenti, nonché con assunzione di informazioni testimoniali. Le attività dei Carabinieri della compagnia di Larino sono iniziative nel settembre del 2020, allorquando nel corso di un servizio di controllo del territorio, i militari si sono imbattuti in due tizi della provincia di Foggia, uno dei quali con cinque grammi di marijuana. La coppia stava girovagando chiedendo informazioni di un terzo soggetto, a questo punto gli stessi Carabinieri lo hanno cercato e sentito, pur dichiarando di non conoscere i due pugliesi. In verità il molisano era ricercato perché debitore su acquisti di stupefacenti avvenuti mesi prima, tra l’aprile e il giugno 2020. In particolare, l’esposizione era di oltre 7mila euro, verso altri due spacciatori, uno di San Severo e l’altro di Santa Croce di Magliano. Vuotando il sacco, l’incauto acquirente ha mostrato anche i messaggi del pusher locale, da lì in poi, è stato come scoperchiare il vaso di Pandora. Da questo spunto investigativo sono partite tutte le successive attività che hanno permesso di identificare tutti gli indagati e di cristallizzare le loro responsabilità con riferimento alle singole imputazioni. Numerose le utilissime annotazioni di polizia giudiziaria nel corso dell’indagine.
EB