Sarà eseguita lunedì pomeriggio l’autopsia sulla salma del 59enne Rinaldo Di Silvio, l’uomo deceduto nel pomeriggio di martedì 8 novembre, mentre si trovava coricato su una barella, nell’area del Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Alle 15 è fissato in Procura, a Larino, il conferimento dell’incarico di consulenza tecnica medico-legale, che sarà affidata dal Pm che ha in carico il fascicolo al professor Luigi Cipolloni, dell’istituto di Medicina legale dell’Università degli Studi di Foggia. Subito dopo sbrigate le formalità di ordine burocratico, il professor Cipolloni si recherà all’obitorio dell’ospedale San Timoteo, dove il cadavere del 59enne è sotto sequestro a disposizione della Magistratura per eseguire l’esame autoptico. La notifica del provvedimento è stata fatta ai due medici indagati di omicidio colposo ai congiunti del deceduto e al difensore Ruggiero Romanazzi, che cura legalmente la parte offesa. Il 59enne si era sentito male martedì scorso, mentre era in casa, a Portocannone, in compagnia di un volontario dell’associazione di Protezione civile Rgpt, che ha subito chiamato il 118, con cui Rinaldi Di Silvio è stato trasportato in ambulanza nel presidio ospedaliero di viale San Francesco. Come dalla testimonianza della sorella, resa ai Carabinieri della stazione di Larino in Procura, a cui la donna si è rivolta, attraverso il legale di fiducia, Ruggiero Romanazzi, intorno alle 14.40 a contattare telefonicamente la donna è stato un medico del Pronto soccorso, che ha comunicato alla donna le condizioni del fratello, invitandola a recarsi in ospedale, così ha fatto, chiedendo lei stessa di parlare col dottore. Nel dialogo avvenuto all’interno del Pronto soccorso le è stato detto di accertamenti sanitari in corso, così la sorella ha atteso in sala d’aspetto. Sono trascorse circa due ore e mezzo, poco dopo le 17, le è stato riferito dell’imminente ricovero di Rinaldo in Medicina. La donna, autorizzata, è entrata nell’area riservata del Pronto soccorso, notando il 59enne sulla barella, si è avvicinata e ha scoperto che fosse già morto, chiamando subito medico e infermiera, che poco dopo hanno confermato l’avvenuto decesso. Di “Renato”, come lo chiamavano a Portocannone, sono stati celebrati i funerali e subito dopo la salma è stata sequestrata, prima che venisse tumulata, a seguito della denuncia presentata proprio dalla sorella. Sgomento e cordoglio in paese, dove era scattata anche una colletta per aiutare la famiglia a sostenere le spese funerarie.