La sua scomparsa gettò nello sconforto non solo la comunità di Campomarino, ma tutto il basso Molise. Lo scorso 12 ottobre, all’ospedale Cardarelli di Campobasso, l’assistente sociale Sara Gentile morì dopo un ricovero per Covid, lasciando marito e tre figli. Enorme fu il cordoglio, rappresentato anche in occasione dei funerali, ma a distanza di alcuni mesi, la storia da drammatica diventa giudiziaria. I familiari della 45enne non si sono arresi al destino e hanno presentato una denuncia alla Procura di Larino, che ha accolto l’esposto dei familiari, iscrivendo due medici nel registro degli indagati. Passaggio fondamentale l’accertamento irripetibile compiuto oggi, nell’obitorio del cimitero di Campomarino, con l’esumazione della salma e la successiva autopsia, eseguita dal medico legale incarico, Christian D’Ovidio, dell’ateneo di Chieti. Nella denuncia presentata in Procura, i familiari chiedono di verificare se il decorso clinico dopo il trasferimento e il ricovero in Terapia intensiva al Cardarelli non abbia subito negligenze o ritardi, che abbiano avuto conseguenze ricollegabili al decesso della donna. All’autopsia hanno preso parte i periti della Procura, quelli di parte, coi legali della difesa e la stessa famiglia Gentile.

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