Come ogni 16 marzo, da quel maledetto giorno del 1978, ormai trascorsi 45 anni, Guglionesi si ferma. Si ferma a riflettere e a ricordare, come si fermò quella tragica mattinata, dopo la strage di via Fani, costata la vita a cinque agenti di Polizia chiamati a fare da scorta all’onorevole Aldo Moro, che venne ucciso dopo 55 giorni di prigionia dalle Brigate rosse. Tra i cinque agenti c’era Giulio Rivera, appena 23enne. Ieri mattina, al cimitero di Guglionesi, nel giorno in cui si celebrano a livello nazionale tutte le vittime del terrorismo, rinnovata la commemorazione con la deposizione di una corona di alloro presso il cimitero cittadino. Alle 10.30 il corteo è sceso dalla gradinata che conduce al camposanto. «Giulio Rivera, nostro concittadino, venne assassinato insieme ai colleghi Zizzi e Iozzino da terroristi delle Brigate Rosse il 16 Marzo in via Fani a Roma, insieme al Maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi e all’ Appuntato dell’Arma Domenico Ricci, addetti alla scorta dell’On. Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana», il messaggio con cui l’amministrazione Bellotti ha reso omaggio alle vittime dell’eccidio. Ieri mattina, presenti i familiari di Giulio Rivera, il fratello Angelo, il nipote Giulio, che nacque cinque giorni dopo e a cui venne dato il suo nome, una delegazione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri e il sindaco Mario Bellotti. Il primo cittadino ha voluto ricordare anche la professoressa Adele Terzano, che sulla storia di Giulio ha scritto anche un libro. «Oggi Adele è qui con noi. Il mio ricordo oggi va anche a lei perché ha sempre voluto fortemente che si conoscesse la storia di Giulio. Così come per la targa che ha intitolato la piazza che porta il suo nome». L’ultimo saluto da sindaco. «In questi 5 anni non ci ha fermato nulla. il 16 marzo siamo sempre stati qui. Non ci ha fermato il terremoto e neanche il Covid. Il valore, il gesto di Giulio non va dimenticato e va tramandato e fatto conoscere a tutte le generazioni. Non vi nascondo che nei momenti difficili del mio mandato, il mio punto di riferimento, la mia stella polare è stato Giulio e anche la sua famiglia. Ricordo bene il giorno del funerale. Avevo 13 anni. Ricordo una folla immensa e tanto dolore». Ora l’attenzione si sposterà alla data del cinque aprile, quando l’amministrazione comunale, insieme alla dirigente scolastica Patrizia Ancora, intitolerà proprio a Giulio Rivera l’istituto omnicomprensivo.

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