Una settimana colma di eventi importanti, quella iniziata il 19 marzo e che culmina oggi, domenica 26 marzo, con la posa della prima pietra benedetta da Papa Francesco del Villaggio Laudato Si’ (in programma alle ore 9.30). A seguire la Santa Messa nella chiesa di San Timoteo presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re (ore 11), decano del Collegio Cardinalizio, e la Sottoscrizione in municipio del Patto educativo adeguato alla realtà del Basso Molise (12.15), così si concluderà l’intensa settimana di iniziative organizzate dalla diocesi e dal Comune di Termoli e dedicate al quarantesimo anniversario della visita di San Giovanni Paolo II a Termoli. In particolare, si vuole che il ricordo della memorabile visita rimanga nella storia della città attraverso l’Opera-Segno “Villaggio Laudato Si’” – dopo di noi – dedicato alle famiglie che hanno dei figli con disabilità e ai più fragili. Il progetto, previsto in via Sant’Elena, è frutto della significativa donazione di un privato cittadino e dal desiderio di prendersi cura con amore delle persone con disabilità, offrendo loro spazi e strutture in cui vivere serenamente nel rispetto del principio di autodeterminazione e di realizzare il proprio progetto di vita anche quando i loro genitori non ci saranno più. Lo stesso Papa Francesco, che nei giorni scorsi ha ricevuto mons. De Luca, il sindaco, Francesco Roberti e don Benito Giorgetta, ha dedicato un videomessaggio alle iniziative e rivolto parole di auspicio in una lettera al vescovo: «Vi incoraggio a portare avanti con zelo e gioia l’importante progetto del Villaggio Laudato Si’. Grazie per il vostro impegno e per la testimonianza che date. Invocando la protezione della Santa Vergine e di San Giuseppe, di cuore imparto la mia benedizione a te e alla Comunità diocesana affidata alle tue cure pastorali. Per favore, continuate a pregare per me». La prima pietra benedetta dal Santo Padre è un’opera simbolica che si lega al programma dell’anniversario e racconta il senso del villaggio: fatta di gesso – materiale fragilissimo per ribadire il rispetto per la dignità e la bellezza di ogni persona, figlia di Dio – e posta tra le radici raccolte in un torrente che simboleggiano la società che non deve lasciar solo nessuno. Il monito a una società “senza padri” lanciato da Giovanni Paolo II a Termoli nel 1983 e il patto educativo globale proposto da papa Francesco delineano così il contesto in cui avverrà la firma del patto educativo adeguato al territorio. Questo documento iniziale, dopo il coinvolgimento delle diverse agenzie educative come la famiglia, la chiesa, lo sport, le aggregazioni, il volontariato, la scuola, i media (e chiunque vorrà) rappresenterà, dunque, un punto di partenza per possibili proposte cercando di offrire risposte concrete ai giovani, protagonisti del futuro, e a tutta la comunità, con uno sguardo attento al disagio sociale e ai più fragili.