Il Movimento 5 Stelle aveva già reso di pubblico dominio il sequestro della pineta di Campomarino lido, nella parte dove sono stati effettuati i lavori di riqualificazione, abbiamo già trattato nella denuncia pubblica a firma del Movimento 5 Stelle. Con la comunicazione ufficiale da parte delle forze dell’ordine, pervenuta ieri, si ha contezza ora degli addebiti che Procura e investigatori hanno contestato. Il sequestro risale a lunedì scorso, a opera del Nipaaf dei Carabinieri Forestali del capoluogo, unitamente alla sezione di Polizia marittima della Capitaneria di Porto di Termoli. I militari hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip di Larino dott. Federico Scioli, relativamente ad un’area demaniale rimboschita (pineta litoranea) di circa 25 ettari. Nel corso delle operazioni coordinate dalla Procura della Repubblica di Larino, si è altresì proceduto al sequestro del materiale legnoso di risulta dal taglio del predetto rimboschimento per complessivi 5.000 metri cubi circa. L’area in sequestro, posizionata a nord e a sud del porticciolo turistico “Santa Cristina” di Campomarino e in gran parte percorsa da incendio nell’estate 2021, è stata oggetto di un taglio raso che ha interessato la quasi totalità delle resinose (Pinus halepensis Mill. e Pinus pinea L.) insistenti su di essa. A seguito delle verifiche effettuate dai Carabinieri Forestale, detto taglio è risultato essere stato eseguito in assenza delle prescritte autorizzazione paesaggistica e valutazione di incidenza ambientale. Ed invero, l’area oggetto di intervento è sottoposta a tutela paesaggistica in forza del D.Lgvo 42/2004 e ss.mm.ii., in quanto boscata (rimboschita) e ubicata nella fascia di 300 metri dalla battigia, nonché tutelata dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat” – recepita in Italia con D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 – finalizzata alla conservazione, alla salvaguardia ed al miglioramento degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatica. Nell’area protetta, identificata come Zona Speciale di Conservazione – IT7222216 “Foce del Biferno – Litorale di Campomarino” ricompresa nella rete ecologica “Natura 2000”, contravvenendo a quanto previsto dalle misure di conservazione, sono stati realizzati la movimentazione e l’esbosco del materiale legnoso con l’ausilio di mezzi pesanti che hanno causato un diffuso dissesto e danneggiamento della duna e l’eliminazione della totalità della vegetazione e degli habitat tutelati e identificati come: 2270*- Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus Pinaster; frammisto all’habitat 1410 – Pascoli inondati mediterranei giuncheti alofili (Juncetalia maritimi) e 6420 – Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoshoenion. Plurimi sono i reati contestati in concorso alla ditta esecutrice, alle altre figure professionali e ai gestori del bene pubblico, tra cui l’invasione di terreno demaniale, il furto di materiale legnoso e la distruzione di habitat protetti. Le attività di indagini, ancora in corso sono state avviate dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri Forestale di Campobasso, coinvolgendo successivamente, per le rispettive competenze, la Sezione di Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Termoli, gli ispettori dell’Agenzia del Demanio ed i tecnici del Servizio Conservazione della Natura della Regione Molise. L’applicazione della misura cautelare reale, consente di impedire che i reati accertati vengano portati ad ulteriori conseguenze ed arginare i propositi di creare nuovi ed appetibili spazi da destinare a progetti di urbanizzazione lungo una fascia litoranea che rappresenta un unicum naturalistico e di biodiversità lungo l’intera costa adriatica, in barba a tutta la normativa comunitaria e nazionale finalizzata alla tutela di tali ambienti naturali».

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