La contrapposizione tra destra e sinistra, o meglio tra conservatori e progressisti, non risparmia neppure le comunità locali e le liste civiche. Poco importa se si tratti di Ignazio La Russa, presidente del Senato, o di un assessore di un comune bassomolisano, come Marco Basler. Sugli insegnamenti della Costituzione repubblicana nata dall’esperienza antifascista non si scherza e per questo la componente di opposizione “Guglionesi insieme” ha chiesto al sindaco Antonio Tomei di revocare la delega e la nomina all’assessore alla Cultura Marco Basler, colpevole a loro dire di aver postato sui social messaggi associati a un “saluto romano”. «Dopo le recenti tornate elettorali (comunale e regionale) intrise di un rancore diffuso soprattutto tra i delusi interessati dall’azione amministrativa della precedente amministrazione, di promesse roboanti che si fondavano sulla fragilità delle persone avvicinate, di manifestazioni elettorali costose all’insegna dello sfarzo berlusconiano e dominate in larga parte dall’apparire piuttosto che da contenuti più propriamente politici, era logico che dopo la conquista di almeno lo scranno comunale venisse a galla il volto reale della nuova maggioranza consiliare». Così il gruppo civico Guglionesi Insieme. «In questa prima parte abbiamo assistito alla fase della ricompensa a favore di quanti si erano spesi maggiormente per il traguardo raggiunto: lavori, incarichi professionali e servizi affidati secondo la logica dell’appartenenza, non solo di gruppo, ma riconducibili anche a perniciosi legami familiari- continua il gruppo civico- Di contro è emerso anche un malcelato risentimento nei confronti di quanti avevano scelto politicamente il nostro schieramento avverso, convinti come sono che la volontà popolare trascende il concetto di agire per il bene dell’intera comunità a favore degli interessi di pochi tra l’altro connotati. Il gruppo civico “Guglionesi Insieme”, nel denunciare pubblicamente tale iniziale condotta amministrativa, si farà garante di una azione amministrativa tesa a tutelare l’intera comunità contrastando nelle sedi opportune gli opportunismi e i vantaggi ai soliti pochi noti. Sinora lo abbiamo fatto ricorrendo alla presentazione di interrogazioni e con la presenza vigile dei nostri consiglieri comunali nella sede comunale, ma prendiamo l’impegno di rendere pubblicamente noto l’azione amministrativa intrapresa che è di opposizione, ma anche di affermazione di una visione diversa dell’agire politico-amministrativo. Noi crediamo, infatti, che il presenzialismo esasperato di componenti di questa maggioranza ai vari livelli in manifestazioni di vario genere e nei ruoli più disparati risponda ad una mera logica di ostentare il loro ruolo pubblico, di mostrare i “propri muscoli”, convinti come sono che sinora la loro azione amministrativa è stata priva di un qualsiasi orizzonte e incapace di affrontare i gravi problemi che sono sul tappeto per una loro miopia politica. Ma tutto ciò è una bazzecola rispetto allo spettacolo indecoroso (questo sì) offerto recentemente dall’attuale assessore alla Cultura. Delle sue convenzioni politiche che affondano le radici nel ventennio fascista tutti erano a conoscenza, ma oggi nel suo ruolo istituzionale ha postato qualche giorno fa sui social una sua foto in cui, oltre al saluto romano, dichiarava: “Non è un gioco. Non è una partita, semplicemente uno stile di vita.” È vergognoso per l’abuso che fa della sua carica istituzionale arrecando discredito all’intera comunità che qualche anno fa impedì a dei neofascisti di poter svolgere una manifestazione propagandistica sul nostro territorio comunale. A noi non basta la rimozione postuma: ne chiediamo le sue immediate volontarie dimissioni perché Guglionesi non ha bisogno di simili personaggi che meritano l’oblio al pari delle sue convinzioni politiche di un tempo ormai passato. Avvertiamo il sindaco di rimuoverlo immediatamente dall’incarico assessorile in caso di una sua ostinata permanenza in seno all’esecutivo comunale poiché altrimenti i consiglieri comunali dell’opposizione sono decisi ad intraprendere ulteriori azioni di contrasto, compresa la non partecipazione ai lavori del Consiglio Comunale che lo vedano relatore dei provvedimenti relativi al suo incarico e non presenziando a manifestazioni pubbliche che lo vedano impegnato nel suo ruolo istituzionale». Affondo che non è piaciuto affatto al fratello dell’assessore, Enzo Basler: «Non è un gioco, non è una partita ma uno stile di vita. Solo chi è un beota o, ancora peggio, chi vuole strumentalizzare, a proprio uso e servizio, un post in cui il protagonista appare in una foto risalente a 17 anni fa in occasione di una partita “storica” per Guglionesi, comparandola goliardicamente a quella di un noto tifoso serbo di qualche anno più tardi, fa fatica a comprenderlo. Lo stile di vita a cui si riferisce è quello del mondo Ultras ritratto chiaramente nelle foto dove si inneggia alla propria squadra e non al Fascismo. E per non nutrirne dubbi basterebbe conoscere la storia del protagonista di casa nostra, oggi assessore, mio fratello Marco Basler. Basterebbe chiederlo alle Brigate Neroverdi Guglionesi per un’ulteriore conferma. Si dovrebbe fare altresì poco sforzo a sapere che persona è e cosa lo ha caratterizzato finora nel nostro paese nei suoi primi 46 anni. E chi non lo sapesse farebbe prima a farsi dire dalle locali forze dell’ordine di quali crimini si è macchiato in passato. Ne resterebbe deluso, specie chi, pochi per fortuna, lo ha attaccato nei giorni scorsi non potendo vantarne la stessa verginità penale. Quello che mi fa maggiormente specie però è la pochezza di un gruppo politico che, non avendo altre argomentazioni e volendo dare un segno della propria esistenza lo fa avventandosi contro un’amministrazione in carica da poco più di un mese, bersagliandone un componente della sua giunta. E lo fa un gruppo, il cui “leader” è lo stesso che nel 2014 “sponsorizzava”, insieme al sottoscritto (attendo prove di smentita) dividendosene per intero le spese e gli oneri organizzativi, la Festa di Fratelli di Italia. La coerenza, questa sconosciuta».