Sono trascorsi appena 8 mesi e mezzo dalla vittoria del sindaco Antonio Tomei alle elezioni amministrative, ma la compagine targata “Guglionesi nel cuore” mostra le prime incrinature. Ex amministratori comune Barbara Morena, che si è candidata in lista col primo cittadino, e l’ex candidato sindaco e collega di opposizione Giuseppe D’Urbano, hanno protocollato ben dodici interrogazioni ai sensi dell’articolo 39 dello Statuto comunale, attraverso cui chiedono al sindaco di rendere conto su molti temi, alcuni dei quali sfociati in denunce alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica contro la vecchia amministrazione sottoscritte da loro due e da due dei componenti l’attuale Giunta, tra cui lo stesso Tomei e l’assessore D’Astolto, contestando l’inerzia attuale. Rilievi in ordine a piano di comunicazione, locali di via Verri, acquisto di materiale informatico, Ufficio Europe Progressio, supporto all’ufficio di contabilità, restituzione somme alla Guglionesi Ambiente scarl sull’Imu, indennità di risultato, gestione Mimì Del Torto, contrattazione decentrata, variazioni di bilancio, gestione del personale, centro cottura. «All’origine del male c’è l’incapacità – ammoniscono i due ex amministratori – è pervenuta al protocollo del Comune di Guglionesi la lettera di dimissioni del dipendente addetto all’ufficio Anagrafe. Ormai è evidente il clima di ostilità che si respira all’interno del Comune e che ha determinato “la fuga” di ben 3 segretari comunali e 4 dipendenti in soli 8 mesi di “gestione Tomei”. Fenomeno assolutamente inedito a Guglionesi. Riteniamo che sia imbarazzante o addirittura impossibile, per il sindaco e l’assessore al personale, giustificare il suddetto fenomeno se non riconoscendo onestamente la propria profonda e ormai irrimediabile incapacità politica e amministrativa. D’altra parte, quello del personale non è l’unico problema che attanaglia il Comune, vi è anche quello gestionale e finanziario come verrà puntualmente evidenziato e documentato nei prossimi giorni. L’origine dei problemi è unica ed era nota sia al Sindaco che all’Assessore al personale già all’epoca dell’opposizione ad una amministrazione dimostratasi del tutto inadeguata nonostante “annessi, connessi e stampelle”. E’ triste dover constatare che un Comune come Guglionesi non possa trovare pace e sia rimasto nelle grinfie di pochi mercenari che stanno letteralmente divorando e desertificando il Comune. E voi state a guardare? Ma è realmente di ignavia che si tratta? Vi è più di qualcuno sicuro che non sia solo questo. Le vostre scelte hanno così profondamente ed irrimediabilmente compromesso la funzionalità dell’Ente nel senso che non avete più possibilità di emendare gli errori commessi che noi un suggerimento lo abbiamo: dimissioni», la richiesta forte avanzata da Barbara Morena e Giuseppe D’Urbano. Intanto, il sindaco prosegue nella sua missione e commenta l’iniziativa assunte col ricorso straordinario al Capo dello Stato contro l’elettrodotto Gissi-Larino-Foggia. «La salute dei cittadini e la tutela del territorio: un diritto e un impegno». L’Amministrazione Tomei esce pubblicamente dopo aver formalizzato il ricorso straordinario al Capo dello Stato contro il Decreto Via del progetto “Elettrodotto a 380 kV Gissi-Larino-Foggia”.
Il problema dell’inquinamento elettromagnetico ha assunto nel corso degli ultimi anni un’importanza crescente destando interesse e preoccupazione circa i possibili effetti sulla salute e sull’ambiente. Pur consapevole della complessità della tematica, il Comune di Guglionesi ha deciso di intervenire a tutela dei cittadini e del territorio.
Pertanto, previa analisi di tutta la documentazione prodotta, dello studio condotto a riguardo dal perito industriale Antonio Di Pasquale e considerato il parere legale, l’attuale Amministrazione notifica il ricorso alla Presidenza della Repubblica contro il Decreto Via di compatibilità ambientale del progetto “Elettrodotto a 380 kV Gissi-Larino-Foggia”.
“Intendiamo perseguire nei confronti dei cittadini e nel rispetto del ruolo di cui siamo investiti questa strada complessa e valutare tutte le possibili soluzioni auspicabili.
Si tratta di un’azione costruttiva e dovuta. In qualità di amministratori abbiamo il dovere di tutelare la salute dei cittadini, agendo in conformità dei principi costituzionali che sanciscono il mantenimento della salute ambientale e, dinnanzi a questo, le questioni politiche dovrebbero fare un passo indietro. Tuttavia, ribadiamo la nostra apertura al dialogo, sempre, nei confronti dei cittadini, ma chiediamo di non far passare questa azione come una manovra politica, per non distogliere l’obiettivo da quello che è realmente: il bene comune».

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