Non c’erano solo state le prese di posizioni degli ex amministratori, sul destino della Giunta Tomei erano settimane che i rumor si rincorrevano, compresi coloro che erano convinti che non avrebbe passato lo scoglio del Bilancio, troppe frizioni all’interno della maggioranza, muro contro muro con l’opposizione. Al culmine di una seduta a dir poco animata, dove si era chiesta anche la testa della presidente del Consiglio comunale Teresa Arielli, il primo cittadino Antonio Tomei ha detto basta (almeno fino alla scadenza dei venti giorni concessi per legge) protocollando le sue dimissioni, gesto sofferto, meditato forse anche a lungo, subito dopo la concitazione degli eventi ha causato al sindaco un malore e il ricovero nel reparto di Cardiologia dell’ospedale San Timoteo. Effetto domino, dunque, sulla politica guglionesana? Per tutto il pomeriggio di ieri, quasi a 24 ore dalle dimissioni protocollate in mano alla dottoressa Emanuela Colarelli, si erano rincorse anche voci su dimissioni di altri esponenti di Guglionesi nel Cuore, poi smentite. In assise non sono mancate urla, “minacce” di chiamare i Carabinieri, e offese. Dopo un’ora di discussione, l’assise ha discusso solo sull’ultimo punto diviso in due, ossia la revoca della deliberazione del Consiglio comunale n°46, di cui, il testo è stato spiegato dalla vice segretaria Colarelli, su sollecito dei cittadini che chiedevano di comprendere di cosa si trattasse. Ascoltati dalla presidente del Consiglio, la vice segretaria ha provveduto a leggere la proposta. Per quanto riguarda l’osservatorio comunale delle politiche sociali, che in molti comuni italiani già esiste e già opera, il vice sindaco Giuseppe Totaro ha dichiarato che «non si possono superare né le leggi né lo statuto, perché l’osservatorio può essere proposto o con le leggi o con gli statuti. Quindi, non è di competenza del Consiglio creare l’Osservatorio». I cittadini presenti hanno mostrato insofferenza dinanzi a questa evoluzione della politica locale. Poi, il fulmine a ciel sereno, si fa per dire: «Con grande amarezza e nella piena cognizione dell’impossibilità di poter continuare questa esperienza secondo i miei auspici, devo compiere questo passo. È una scelta che non avrei mai voluto intraprendere, ma oggi, purtroppo, è inevitabile. Questa decisione scaturisce dalle precarie condizioni ambientali generali, sia strutturali che politiche, che non consentono di svolgere l’importante e delicato mandato con la necessaria serenità e tranquillità. Non volendo alimentare inutili polemiche, tengo a precisare che questa scelta non ha nulla a che fare con le recenti esternazioni personali apparse sui social e sui media, non condivisibili nei termini e nei modi espressi, di chi non vive la difficile realtà amministrativa tutti i giorni. Non è stato valutato come inopportune considerazioni personali, unite al continuo chiacchiericcio di questi primi mesi di governo, alimentato imprudentemente in molti casi dall’interno, possano ripercuotersi sul lavoro di una Amministrazione che, tra l’altro, sin dal primo giorno ha cercato di restituire la giusta centralità e dignità alla nostra comunità nell’ambito territoriale. In questa brevissima esperienza si sono susseguite tantissime e svariate difficoltà, prima su tutte il sottodimensionamento della struttura, con particolare riguardo alla mancanza del Segretario Comunale, figura essenziale per il normale funzionamento della macchina amministrativa, la cui carenza è nota ed interessa l’intero territorio nazionale. La sua funzione di assistenza giuridico/amministrativa in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti diventa ancora più imprescindibile per un Comune importante come il nostro, in un contesto amministrativo ereditato alquanto insufficiente e caotico. A tal proposito ho richiesto tempo fa formalmente un incontro urgente con il Prefetto senza avere nessuna risposta. Oltretutto, è proprio questa precaria situazione che ha contribuito ad accentuare anche problemi politici, in alcuni casi, a mio parere, strumentali ed inopportuni, mettendo a rischio la tenuta della maggioranza e rallentando l’attività di governo. Devo prendere atto, mio malgrado, che il clima creatosi, a mio giudizio a tratti infame (lasciatemi passare una citazione non mia), unitamente alle difficoltà sia strutturali evidenziate che politiche da parte di alcuni esponenti della maggioranza, non consente di guidare una comunità importante come Guglionesi nel modo migliore. Inoltre, non posso tralasciare i diversi risvolti che tutto ciò comporta alla mia persona anche in termini di salute. Tengo a precisare, inoltre, che non voglio sottrarmi alle mie responsabilità; se ho commesso qualche errore posso garantire che è stato veniale e dovuto probabilmente anche alla poca dimestichezza iniziale con il nuovo ruolo assunto. In questi pochi mesi, con i miei tanti limiti, ho collaborato con dedizione e pieno senso di responsabilità e rispetto con tutti gli attori istituzionali territoriali. Ringrazio i cittadini di Guglionesi per la fiducia concessami, i miei familiari che in momenti complicati mi hanno sopportato e supportato, i miei veri amici e quelle belle persone della maggioranza con cui ho condiviso un percorso schietto e lineare, senza sotterfugi e pregiudizi. Per me da cittadino che ama questa Comunità, candidatosi solo per questa finalità e non per l’attaccamento alla poltrona e per i privilegi che essa comporta, è stato un onore ed un orgoglio essere stato, anche per pochissimo tempo, alla guida del paese».