Ormai sono trascorsi già sei anni dal sisma di metà agosto nel basso Molise, tra il 14 e il 16 agosto, con la scossa dell’ora di cena che ha riportato l’incubo delle tendopoli nel basso Molise. Ormai sono otto mesi almeno che il governatore Francesco Roberti ha assunto le redini della struttura commissariale, sostituendo proprio il suo predecessore, Donato Toma. Abbiamo interpellato il presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco del Comune epicentro del terremoto, Montecilfone. Giorgio Manes sottolinea come «Sono già 6 anni dal terremoto che sconvolse il basso Molise, anche se non ci furono vittime, ci sono stati centinaia di sfollati e il ritorno alle tendopoli. Un sisma che inizialmente non provocò molto clamore visto che nelle stesse ore ci fu il crollo del ponte Morandi. Negli anni che si sono succeduti è stato fatto poco, solo nel 2020 con la nomina dell’ex governatore Toma, quale commissario straordinario, sostituito a dicembre 2023 dal presidente Francesco Roberti, si è iniziato a programmare le ordinanze per la ricostruzione, ci sono state numerose difficoltà dal punto di vista progettuale segnalate dai professionisti e dalle imprese. Negli ultimi mesi c’è stata una accelerazione sugli interventi in quasi tutti i comuni del cratere, Montecilfone ha diversi cantieri aperti, anche se le strutture dei comuni sono in forti difficoltà a sbrigare le pratiche del sisma, visto che devono lavorare anche su altri progetti. L’importo totale che stanziò il governo era di 39 milioni di cui 4 milioni e mezzo per le opere pubbliche, i Comuni rimasti senza sede, e 4 milioni per le chiese che sta gestendo la curia vescovile di Termoli. Sono state presentate 155 istanze ad oggi con fondi già impegnati. Spero di cuore che nel giro di tempi brevi tutti tornino alle proprie abitazioni»

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