Si ritorna alla normalità, dopo lo sconcerto dettato dalla distruzione della statua della Madonna di Medjugorje a Montecilfone, ma non si sopiscono le polemiche. «Grazie… siete ammirevoli e coraggiosi… apprezzati per aver arricchito l’evento religioso…le voci discordanti e il chiacchiericcio popolare non ha senso perché è frutto di persone pigre ed oziose… spettatori sempre alla finestra per giudicare, ma non protagonisti del nulla mai operativi, socialmente inutili. Voi continuate nel volontariato senza telecamere… Riprendiamo pian piano la nostra attività quotidiana con l’esperienza del passato e proiezioni future con l’aiuto e la grazia di Dio», le parole del parroco, don Franco Pezzotta.
Poi, è arrivata una ricostruzione dell’accaduto, a firma di una parrocchiana (C. M.). «Il fatto è avvenuto non al pomeriggio del 17 agosto ma nella notte inoltrata tra il 16 e il 17 agosto, precisamente intorno alle 5.00 di mattina quando qualcuno ha visto un tizio camminare come uno sbandato che sicuramente tentava di rientrare a casa. Oltre alle ore 3.00 della mattina del 17 tanta gente era rimasta ancora seduta ai tavolini dei bar a consumare al suono della musica trasmessa dal bar di fronte al comune. E la chiesa/Centro della Comunità non è lontana dal Comune. Il porta lumini di ferro è stato trovato scaraventato tra le sedie e la statua sicuramente non è stata travolta nel tentativo di scappare in quanto la statua si trovava su un piedistallo di marmo alto oltre un metro sul presbiterio accanto all’altare e ci sono tre scalini che separano il presbiterio dal resto della sala. Il candelabro-porta lumini di ferro si trovava ai piedi degli scalini, quindi il ladro è salito apposta sul presbiterio per prendersela con la statua non avendo trovato soldi , poi è sceso per scappare travolgendo parecchie sedie. La statua, buttata giù, e alla quale è stata anche strappata la corona del rosario (forse pensando che fosse preziosa), ha fatto cadere da un tavolino lì accanto lezionari, calice che si è ammaccato, ampolline che si sono rotte essendo di vetro… Qualcuno, per sminuire l’accaduto o per andare controcorrente da bastian contrario, ha inventato che in chiesa la sera del 16 era entrato un cane spaventato dai botti alla fine della processione ed era rimasto chiuso dentro. Doveva essere un cane “Superman” o un cavallo o un toro per scaraventare un candelabro di ferro e buttare a terra la statua da un piedistallo alto oltre un metro. e poi doveva essere un cane molto educato perchè avendo avuto bisogno di fare i suoi bisogni, soprattutto spaventato dai botti, sarà andato al bagno e avrà anche scaricato lo sciacquone. Maschio o femmina?
Avrà scelto l’opzione giusta dove fare i suoi bisogni perchè nella sala c’è il bagno per maschi e c’è il bagno per femmine. Bravo il cane o chi per esso. Che fantasia ha certa gente a Montecilfone, pur di dire qualcosa di contrario a quella che è la realtà. gente questa che in chiesa non mette mai piede e parla senza cognizione di causa. gente che si mette alla berlina da sola e fa ridere anche i polli pur nel mezzo di un avvenimento che non fa venire voglia certamente di ridere ma che crea solo indignazione e dolore nella maggioranza degli abitanti di Montecilfone. Comunque per essere ancor più precisi alle ore 18 del 17 agosto due donne che quotidianamente vanno in chiesa per la recita del rosario hanno aperto la prima porta di cui hanno la chiave e hanno trovato il disastro per cui hanno allarmato alcuni che stavano a pochi metri fermi vicino al bar e questo è quanto, senza cani o senza cavalli o tori o mucche rimasti a soggiornare per un giorno dentro la chiesa. Il ladro è entrato forzando la terza porta, quella più nascosta agli occhi della gente, la porta in fondo. Mi dispiace che il mio paese sia ridicolizzato da qualche persona che, invece di pregare in questo frangente, si mette a inventare storielle e mette alla berlina un paese intero. Perché, invece di raccontare storielle, non è andata a vedere cosa è successo in chiesa?»

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