Sarà l’autopsia a chiarire la causa del decesso della 65enne collaboratrice scolastica Maria Rosaria D’Amico, trovata senza vita, nel pomeriggio di due giorni fa, dentro la sua Alfa 147 nera, che era precipitata in un dirupo molto profondo. Un dramma che si è consumato dopo 48 ore di angosciosa scomparsa della signora, anche se proprio l’accertamento irripetibile dovrà anche far emergere non solo cosa abbia provocato la sua morte, ma anche quando è successo. Un rinvenimento che è avvenuto nel comprensorio tra Santa Croce di Magliano e Bonefro, nel territorio comunale bonefrano. A scovare l’auto finita nel burrone due Carabinieri forestali, con l’ausilio di un binocolo, poiché i rovi che coprivano il veicolo l’avevano nascosto anche all’elicottero in sorvolo. Intanto, nell’attesa della formalizzazione dell’incarico, da parte del magistrato titolare del fascicolo, è stata effettuata nella tarda serata di mercoledì l’ispezione cadaverica sulla salma della 65enne. Il medico legale incaricato dalla Procura di Larino l’ha eseguita dopo che il cadavere della collaboratrice scolastica di Sant’Elia a Pianisi è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale San Timoteo. Maria Rosaria, lunedì pomeriggio, dopo che alle 16.30 era uscita dalla scuola dell’infanzia di Campolieto, dove lavorava, per fare ritorno a casa, percorrendo quei 14 km che ogni giorno faceva due volte. Tuttavia, la sua auto ha imboccato una strada diversa dal solito, uno dei motivi da accertare, oltre alla causa e al momento del decesso, se prima o dopo la caduta nel dirupo della sua macchina. Tutti quesiti che attendono una risposta dall’esito dell’autopsia, che sarà disposta in queste ore dal magistrato titolare del fascicolo e che potrebbe avere luogo all’inizio della prossima settimana. Intanto, la salma resta custodita nell’obitorio del San Timoteo.