Si celebra il ventennale del concorso “I Colori della Vita”, che viene dedicato alla memoria degli angeli e della maestra, le vittime del sisma e del crollo della Jovine del 31 ottobre 2002.
Ieri mattina, la presentazione dell’edizione 2024-2025, che sarà caratterizzata dal tema “La diversità: un punto di partenza”: Infatti, riconoscere e valorizzare le differenze permette di costruire un ambiente più inclusivo, dove il contributo di ogni individuo offre l’opportunità di imparare a crescere.
E’ quanto afferma la dirigente scolastica dell’istituto omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano, Giovanna Fantetti, a cui il plesso di San Giuliano di Puglia, dove ieri mattina si è tenuta la conferenza stampa di illustrazione dell’iniziativa, appartiene. Con la preside, c’erano Maria Luisa Barbieri, responsabile del progetto e Giulia Fanfulli, responsabile del plesso didattico.
«La diversità è colore, cultura, ricchezza, scambio, crescita. Il primo passo per riuscire a integrare davvero la diversità nella nostra quotidianità è forse quello di cominciare a considerarla non solo come un elemento da tollerare, ma soprattutto come un bene da tutelare. Nel momento in cui ci si rende conto che la diversità è un valore aggiunto, essa può pienamente divenire il punto di partenza per la crescita e lo sviluppo».
In questa ottica, la diversità non riguarda solo l’aspetto esteriore, ma anche il nostro modo di pensare, di vedere la realtà, di sentire le emozioni che orientano i nostri comportamenti. Le differenze non devono separare ma unire le persone, perché ci rendono unici e definiscono le nostre identità.
La parola “diversità” abbraccia molti aspetti di un individuo, dai più evidenti come etnia, genere o disabilità sino a quelli meno evidenti, e più in generale, modi di vivere e di pensare. Ogni individuo porta con sé un insieme diversificato di prospettive, esperienze lavorative e di vita e tramite l’inclusione possiamo riconoscere e apprezzare queste differenze, rispettano e valorizzando ogni persona, superando stereotipi e pregiudizi, eliminando barriere di qualsiasi tipo, siano essere fisiche o mentali, al fine di garantire a tutti pari diritti e opportunità.
«Il principio più importante dell’educazione inclusiva è la valorizzazione della diversità, mettendo in risalto le abilità mentali e fisiche di ognuno, i propri talenti e la propria creatività. La diversità come ricchezza supporta le attività innovative, aprendo nuovi orizzonti interpretativi all’interno dei gruppi e incentiva le parti a confrontarsi, a uscire dalla propria zona di comfort, ad aprirsi al nuovo, guardandolo in modo diverso, senza paura, accettandolo. Il nostro obiettivo è quello di far comprendere agli studenti l’importanza della diversità come punto di partenza, garantendo a tutti opportunità di apprendimento e di sviluppo equamente distribuite, indipendentemente dalle loro caratteristiche, nell’ottica di un processo quotidiano e continuo di inclusione. Abbiamo sempre commemorato il tragico evento del terremoto del 2002 ponendo al centro i sentimenti e le azioni dell’uomo e con il titolo di quest’anno vogliamo nuovamente far riflettere sul quotidiano andamento della vita, sulla diversità come caratteristica che rende stimolante quello che facciamo, che ci induce a riflettere, che spezza la monotonia e stimola la nostra capacità di comprendere e di adattarci. Partendo da questa premessa, la XX edizione del concorso “I Colori della Vita”, nel ricordare la scomparsa dei 27 bambini e della loro insegnante Carmela Ciniglio, vuole rilanciare il significativo messaggio di una memoria attiva, capace non solo di ricordare, ma di rielaborare i giorni difficili delle tragedie e dei lutti, guardando al futuro promuovendo la cultura della vita e della rinascita».
In conclusione, la professoressa Fantetti, evidenzia che: «Siamo convinti che ripensare a ciò che si è passato farà ancora molto male, ma con la capacità di resilienza acquisita e rafforzata, riusciremo a capire di aver fatto e di voler fare ancora nuove esperienze per la gestioni di problematiche inattese, complesse e conflittuali».
Gli elaborati, nel rispetto del regolamento, devono essere inviati entro e non oltre il 21 marzo 2025.
L’opera dedicata al tema di quest’anno è stata realizzata da Antonio Laurelli. Il concorso è aperto a ogni istituzione scolastica, dalla scuola dell’infanzia alla primaria, dalla secondaria di primo grado alle superiori. Contributi ammessi, disegni, fumetti, poesie, realizzazioni multimediali e componimenti musicali.