Solo 4 fermate in sicurezza lungo il tragitto in pullman tra Termoli e Campobasso e da ieri se ne accorgono anche i pendolari, rimasti a piedi, «I lavoratori hanno confermato l’intenzione di fermarsi solo nelle fermate a norma, come quelle a Bivio Morrone, Bivio Lupara e Scalo Portocannone, fino a quando non verranno adottate soluzioni concrete», poi è previsto il presidio davanti la sede della Regione. «La protesta arriva dopo ripetute violazioni delle normative contrattuali e legali, e una persistente carenza nelle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle fermate del servizio pubblico. I sindacati chiedono un intervento immediato delle istituzioni per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli utenti del Tpl in Molise». A nulla era valsa la linea promossa dall’autolinea Sati, concessionaria della tratta Termoli-Campobasso, su eventuali provvedimenti disciplinari. La madre di uno studente ha denunciato il disguido sui social: «Non è un buon inizio di settimana per i pendolari che questa mattina non sono riusciti ad andare a lavoro e a scuola perché i pullman non si sono fermati sulla Bifernina. Alzando questo muro duro ci rimettiamo solo noi cittadini perché ci viene tolto un diritto al lavoro e ai ragazzi un diritto allo studio – ci racconta una mamma – come dovranno i nostri figli raggiungere, in questo caso, Campobasso per andare a scuola? E voglio aggiungere che i ragazzi avevano già fatto l’abbonamento del mese di dicembre, se queste erano le direttive, mi rivolgo nello specifico alla società Sati, perché avete fatto ugualmente gli abbonamenti? Bisogna intervenire con urgenza, mi rivolgo ai Comuni e a tutti gli organi competenti. Mio figlio mi ha chiamato e come noi sono dovuti intervenire alcuni genitori con le macchine per trasportare i ragazzi a scuola». Inevitabile la polemica politica. «Quello che è successo ha dell’incredibile. Gli autobus della Sati hanno, di fatto, lasciato a piedi sulla Bifernina decine di studenti e pendolari diretti a Campobasso. Come si è arrivati a tanto? Chiaro, gli autisti non se la sentono più di rischiare e di mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini molisani fermando l’autobus in aree che non sono idonee alla sosta. Da tempo i pendolari chiedono garanzia di sicurezza per alcune fermate che risultano poco illuminate e mal segnalate ma fino ad oggi la Sati, che ha la concessione regionale di tutte le fermate del trasporto extraurbano, non ha fatto nulla per andare incontro alle esigenze dei pendolari. Ed oggi, al danno si somma la beffa con gli utenti lasciati sul margine della strada. Insieme alle colleghe consigliere Alessandra Salvatore e Micaela Fanelli abbiamo depositato immediatamente un’interpellanza rivolta al presidente del Consiglio Quintino Pallante e al presidente Francesco Roberti affinché riferiscano su questa gravissima mancanza e su come intendono procedere per garantire continuità al servizio di trasporto pubblico extraurbano». Questioni al centro del presidio di protesta dinanzi la sede della Regione Molise, in via Genova, dove dipendenti e sindacalisti – oltre ai consiglieri di opposizione – hanno incontrato il delegato ai trasporti, Roberto Di Pardo. «Giovedì scorso ci siamo incontrati con i sindacati – riferisce Di Pardo – abbiamo firmato anche un verbale, anche con l’azienda, stiamo lavorando già di concerto con l’Anas per individuare quelle più critiche, intervenendo magari dei rilevati provvisori prima di metterle in sicurezza: non sono lavori che si risolvono dall’oggi al domani, ma ci stiamo lavorando da quando abbiamo ricevuto la nota dei sindacati».