Sul piano spiaggia comunale, a Campomarino, si è insediato lo scorso 10 dicembre il commissario ad acta nominato dal Tar Molise. Si tratta della segretaria comunale, Rosalba Mucciarella. Quest’ultima, dovrà dare esecuzione alla sentenza del maggio 2023, con la quale venne accolta la domanda di un privato nei confronti del Comune di Campomarino e, per l’effetto, è stato dichiarato illegittimo il silenzio serbato dal Comune sull’istanza della stessa parte privata del 18.10.2022;e ordinato, pertanto, i avviare il relativo procedimento preliminare e, previa la debita istruttoria, di concluderlo, pronunciandosi, quindi, per l’apertura o meno di un procedimento di riclassificazione, in revisione del Piano spiaggia, con riferimento alla specifica area di cui si tratta, nel termine di novanta giorni dalla comunicazione in via amministrativa o notificazione, se anteriore, della medesima sentenza n. 165; in quest’ultima sentenza puntualizzato che il Comune, avrebbe dovuto verificare in sito la effettiva realizzazione degli interventi di riqualificazione dell’area in questione, e assumere indi una determinazione con cui esprimere definitivamente la propria volontà sul punto, debitamente motivando, in ogni caso, la propria decisione. Lo scorso 2 aprile 2024 il ricorrente ha chiesto la nomina di un commissario ad acta, sulla premessa che, pur essendo decorso il termine assegnatogli dal Tribunale, il Comune di Campomarino non aveva ancora dato esecuzione alla sentenza n. 165/2023 (non attinta da alcuna impugnazione), e pertanto era rimasto inadempiente. Istanza che per i giudici merita di trovare accoglimento, sulla scorta delle considerazioni che il Tar ha già posto a base della sentenza, stante l’incontestata perduranza dell’illegittima inerzia del Comune di Campomarino. Il commissario ad actadovrà adempiere all’incarico di ausiliario del Tar, in sostituzione del Comune inadempiente, in aderenza alle prescrizioni recate dalla sentenza, e nel termine indicato, previa la debita istruttoria, dovrà concludere il procedimento, pronunciandosi per l’apertura o meno del procedimento di riclassificazione indicato dalla medesima sentenza, nel termine massimo di 120 giorni dalla notifica dell’ultima ordinanza del 7 novembre scorso.