“W Petacciato Viva”: si chiama la lista che senza alcun antagonista, nel giugno scorso, ha eletto la nuova amministrazione comunale, con sindaco Antonio Di Pardo, dopo un percorso da vice e reggente, raccogliendo l’eredità di Roberto Di Pardo. Ma quanto vivrà l’amministrazione? E’ questa la domanda che sorge spontanea a Petacciato, perché dopo le dimissioni roboanti di tre quinti dell’esecutivo, quelle considerate irrevocabili di Lucia Marchesani, Federica Capodaglio e Giuseppe Greco (resta solo Gianpiero Lascelandà accanto al primo cittadino), anche altri appartenenti alla cosiddetta maggioranza bulgara (12 su 12 in Consiglio comunale) avrebbero appalesato problemi di rapporti con Tonino Di Pardo. Non ci sarebbero questioni politiche o amministrative, solo caratteriali, all’origine di questo problema che si sta ampliando a dismisura. Di questo si è discusso anche nell’incontro di maggioranza di ieri sera, riunito alle 18.30 e protrattosi a lungo. Resa dei contri ai quali i tre si sono presentati confermando la natura irrevocabile delle loro dimissioni. A entrare nella partita come esterni, anche per confutare quelle voci infondate su una regia esterna della crisi politica locale, sia il consigliere regionale Roberto Di Pardo, padre nobile della lista civica, che Nicola Del Re, che è stato assessore nei due mandati conseguiti dall’ex sindaco. In tandem, hanno tentato una ricucitura in extremis ma pare senza esito positivo. Il destino della maggioranza è legato all’esito dell’incontro di ieri sera, dal quale dovrebbe nascere una nuova giunta. Se così non dovesse essere, si andrebbe diritti ad elezioni anticipate. Insomma, amministrazione Di Pardo al bivio e si cerca di evitare il ritorno alle urne.