«Un segnale di civiltà e rispetto per la dignità umana». Sui diritti civili anche opposte fazioni come quella di opposizione e maggioranza al Comune di Montecilfone riescono a dialogare e siglare intenti comuni. Approvata, infatti, all’unanimità la mozione sull’assistenza medica al fine vita volontario. Il Consiglio comunale di Montecilfone ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal gruppo di opposizione Hora Jone sull’assistenza medica al fine vita volontario. La mozione impegna il sindaco e la Giunta a sollecitare la Regione Molise affinché adotti una normativa chiara per disciplinare tempi e procedure per l’accesso all’assistenza medica al fine vita volontario, seguendo l’esempio della Regione Toscana. «Di fronte al rispetto per la vita e per la dignità delle persone, la politica ha saputo mettere da parte le proprie bandiere e trovare un punto di incontro», ha dichiarato Candida Stellato, consigliera comunale di opposizione e prima firmataria della mozione. «Abbiamo dato un segnale forte: il diritto all’autodeterminazione non è una questione ideologica, ma un principio di civiltà che le istituzioni hanno il dovere di garantire. Riconoscere questo diritto significa rispettare la sofferenza e offrire alle persone una possibilità di scelta, libera e consapevole». La mozione è stata approvata con un emendamento – proposto dalla maggioranza – che ha preso atto, senza nulla togliere alla sostanza della mozione, che la competenza a disciplinare la materia è del Parlamento. Nonostante questa precisazione, il Consiglio ha riconosciuto la necessità di un intervento regionale per evitare che chi si trova in condizioni di sofferenza insopportabile debba affrontare ostacoli burocratici o migrare in altre regioni per vedere riconosciuto un diritto già sancito dalla Corte costituzionale. «L’approvazione unanime di questa mozione è la prova che, di fronte ai diritti fondamentali, è possibile superare le divisioni politiche e lavorare insieme per affermare principi di umanità e giustizia», hanno aggiunto i consiglieri di opposizione. «Non si tratta di imporre scelte, ma di dare a chi si trova in condizioni di sofferenza estrema la possibilità di decidere con serenità e dignità il proprio percorso». L’iniziativa di Hora Jone si inserisce nel quadro della campagna “Liberi Subito” promossa dall’associazione Luca Coscioni, che da anni si batte per garantire il diritto all’assistenza medica al fine vita volontario. «Abbiamo affrontato questo tema con grande sensibilità e rispetto per la vita, perché crediamo che la dignità della persona venga prima di tutto. La politica ha dimostrato di saper mettere da parte le differenze e di riconoscere che il diritto a una fine dignitosa è una questione di giustizia e di umanità».