Un decesso, tre feriti e il pullman finito nel fiume Po sequestrato. Questo il tragico bilancio dell’incidente tutto da chiarire, ancora, costato la vita al 63enne Nicola Di Carlo, fondatore della Di Carlo Tours, la società che portava in giro per l’Europa tantissime persone e scolaresche, partendo da Guglionesi. Un dramma che si è consumato nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso in piazza Vittorio Veneto, a Torino, e che ha destato sconcerto, incredulità, dolore nella comunità bassomolisana e guglionesana in particolare, ma anche in quella abruzzese, di cui era originario. Opinione pubblica nazionale sgomenta per questo sinistro fatale a un grande lavoratore, come Nicola era definito, gioioso di aver avviato la successione alla guida dell’azienda di famiglia, creata col fratello Carmine, ai suoi figli, per godersi una pensione che purtroppo non vivrà mai. Una storia dall’epilogo estremo, con tante sfaccettature, quella del cordoglio unanime, quella dell’accertamento su cosa sia realmente accaduto e anche un dibattito social sul ruolo che oggi vivono in società padri e nonni, portando avanti con spirito di sacrificio imprese e mansioni. Migliaia i messaggi di ricordo e di mestizia relativa alla scomparsa dell’imprenditore, milioni le visualizzazioni del video che un amatore ha ripreso mentre l’autobus in retromarcia finiva nel Po. Clamore assordante e virale, purtroppo, dove la curiosità elide la pura cronaca. I soccorritori sono stati impegnati a lungo per recuperare il pullman dalle acque del principale ‘corso’ italiano, che era vuoto al suo interno, eccezion fatta per chi lo guidava, visto che aveva lasciato una scolaresca al Museo Egizio. Tra coloro che sono intervenuti c’è stato il comandante della Polizia locale di Torino, Roberto Mangiardi, che ha cercato di ricostruire l’accaduto: «Si vede questo autobus che arriva dal Lungo Po Diaz, svolta a destra in piazza Vittorio Veneto, si accosta alla prima esedra e dopodiché inizia una retromarcia, con angolazione di 45 gradi, quindi innaturale, che non è il modo normale di condurre un mezzo, e attraversa tutta l’area di scambio dell’incrocio, punta alla balaustra dei Murazzi del Po e si inabissa con la parte posteriore nel fiume, adagiandosi poi sul fianco sinistro del mezzo». Le operazioni di sollevamento del mezzo sono state anche finalizzate ad accertarsi che non vi fossero altre persone a bordo. Tre le persone coinvolte in modo lieve, investire dal veicolo turistico e trasportate al Traumatologico di Torino. La Polizia locale di Torino, dunque, indaga sulla dinamica di quello che è considerato a tutti gli effetti un sinistro stradale. Ci sono volute più squadre e mezzi dei Vigili del fuoco per recuperare il pullman, con le operazioni concluse nella notte. Il bus è stato messo sotto sequestro per verificare se c’è stato un guasto, in particolare al sistema frenante. Chi conosceva bene Nicola e il fratello Carmine, operativi anche in Brianza con una sede della loro azienda, ha evidenziato come il torpedone avesse il pilota automatico e questo farebbe propendere – vista l’innaturalezza della manovra, descritta dallo stesso comandante della Municipale – per l’ipotesi del guasto meccanico, anche perché Nicola aveva grande esperienza di guida, non solo con questi veicoli, ma anche coi camion. «Aspettiamo di capire cosa sia accaduto, ma il dolore è grande per questa tragedia». Intanto, la palla passa agli inquirenti, con l’inchiesta avviata dalla magistratura torinese. In particolare, alcuni video amatoriali fanno vedere come Nicola cerchi di alzarsi dal posto di guida. Resta comunque anche ‘calda’ la pista del malore subito dall’esperto conducente, che solo gli accertamenti irripetibili medico-legali potranno chiarire, sia sulle cause che sul momento del decesso. I soccorritori che l’hanno tirato fuori dall’acqua l’hanno trovato privo di sensi. Sull’autobus, i Ctu a cui verrà affidato l’esame tecnico stabiliranno il funzionamento o meno del sistema frenante e se la manutenzione fosse stata adeguata. L’incidente ha coinvolto una famiglia di sei persone, tra cui un bambino piccolo: tre donne sono rimaste ferite e accompagnate al Cto. «Ci ha investito andando in retromarcia — racconta il nipote di una delle signore –, poi ha toccato il muretto ed è precipitato nel fiume. Noi eravamo a piedi, l’autobus ha sfiorato mia zia e mio cugino: se la sono cavata con alcune contusioni». Le testimonianze rese alla stampa locale. «Le conseguenze avrebbero potuto essere ancora più gravi, in questo momento il pensiero e la vicinanza della Città vanno ai familiari della vittima», ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo. Dai primi rilievi condotti dagli agenti della Municipale non ci sarebbero segni di frenata. Nel bus c’erano ancora gli zainetti dei bambini. L’uomo aveva accompagnato una scolaresca della provincia di Milano in visita al Museo Egizio e stava aspettando il loro ritorno per riportarli a destinazione. La Fast-Confsal autoferro e appalti del Piemonte ha voluto ricordare Nicola Di Carlo con un messaggio toccante: «Non era un eroe, ma un autista d’autobus che amava il suo lavoro. Ogni giorno saliva al volante con dedizione e orgoglio, trasportando non solo persone, ma anche le loro storie, i loro sogni e le loro vite. Era una persona che affrontava la giornata con onestà e il desiderio di svolgere al meglio il suo compito. È stato proprio in quel lavoro, che per lui era una passione, che ha incontrato il suo destino. La sua perdita ci lascia un vuoto profondo, ma anche una lezione preziosa: il valore della semplicità, della dedizione e dell’umiltà. Oggi lo ricordiamo non con clamore, ma con un sincero rispetto, grati per l’esempio che ci ha lasciato. Un pensiero speciale e un abbraccio di cuore alla sua famiglia, che porta il peso di questa perdita con forza e dignità». Cordoglio anche dalla UilTrasporti del Molise. «La Uiltrasporti Molise si unisce al cordoglio della famiglia Di Carlo per la tragica scomparsa di Nicola, proprietario dell’azienda di trasporto, vittima di un drammatico incidente con l’autobus nel pomeriggio di ieri. In questo momento di grande dolore, esprimiamo la nostra vicinanza ai suoi cari e a tutti i lavoratori che con lui condividevano l’impegno quotidiano per garantire un servizio essenziale alla collettività. Questa tragedia evidenzia ancora una volta quanto il settore del trasporto sia caratterizzato da ritmi di lavoro intensi e livelli di stress elevati, che possono portare a malori improvvisi con conseguenze fatali. Anche questa è una morte bianca, l’ennesima che si sarebbe potuta evitare con una maggiore attenzione alla salute degli autisti. La Uiltrasporti Molise ribadisce con determinazione la necessità di rafforzare le misure di tutela per tutti i lavoratori del settore, indipendentemente dal ruolo ricoperto. Continueremo a richiedere normative sempre più stringenti, affinché la Salute e la sicurezza diventino una priorità reale e non ci siano più vite spezzate sul posto di lavoro. È indispensabile un impegno concreto da parte delle istituzioni e delle aziende per prevenire tragedie come questa». Ora tutti attendono il rientro del feretro dal Piemonte a Guglionesi, per l’ultimo saluto a un uomo a cui la comunità voleva bene e che stimava.
EB