Le telecamere di Pomeriggio Cinque hanno svelato come nonostante la sospensione a divinis, don Marino Genova continui a dire messa, concelebrando la celebrazione eucaristica a Subiaco. Una circostanza che ha indignato Giada Vitale, la ragazza che ha denunciato il sacerdote molisano, condannato a sei anni 8 giorni fa, per mano del Tribunale di Larino. Rabbia repressa prima ed espressa ora con un post su Facebook. «Il vescovo De Luca appena una settimana fa, il giorno dopo la sentenza del Tribunale di Larino, scrive un comunicato e dice che “la sentenza del vescovo approvata dalla Congregazione consiste nella sospensione a divinis fino al pronunciamento definitivo del Tribunale italiano, nell’interdizione all’ufficio di parroco e nell’invito a vivere in una casa religiosa”… fate le vostre deduzioni. Intanto io vorrei contestare alcune cose: 1) Poteva denunciare don Marino, ma non lo ha fatto: è un reato perseguibile d’ufficio e poteva farlo. 2) De Luca ha detto che la legge canonica è più severa perché considera reati anche quelli fino a 18 anni: però la pena è ridicola, la semplice sospensione a divinis (che a quanto pare non è stata nemmeno applicata). 3)È stato lui a proporre la ridicola sospensione alla Congregazione per la dottrina della fede. Poteva chiedere la riduzione allo stato laicale e non l’ha fatto. 4) Il vescovo De Luca ha sempre creduto alla tesi di don Marino, cioè che i fatti riguardavano il periodo dai 16 anni in su e avvalorando la tesi della non punibilità dal punto di vista penale. Quindi basta con le pagliacciate».