Ennesimo gesto offensivo alla memoria dei cinque uomini della scorta di Aldo Moro, assassinati il 16 marzo 1978.
Clima null’affatto accettabile quello che si registra attorno al quarantennale della strage di via Fani e del sequestro di Aldo Moro. Alcuni giorni prima del 40ennale era stata imbrattata la lapide in memoria degli agenti e dei militari dell’Arma trucidati dal commando delle Brigate Rosse.
Dopo la commemorazione solenne alla presenza del Capo dello Stato e dei familiari dei cinque uomini della scorta, parole in libertà della brigatista Barbara Balzerani hanno fatto discutere e persino muovere la Magistratura. Non a caso il questore di Campobasso, nella cerimonia riservata a Giulio Rivera a Guglionesi, si era espresso con toni fermi sulla inutile esposizione mediatica delle Br.
Dispiaciuti i familiari di Giulio Rivera dopo questo nuovo gesto di sfregio: «Pensavamo che dopo quello della svastica di qualche settimana fa fossero finiti questi episodi che ritenevamo isolati, invece dopo la nostra visita a Roma del 16 marzo alla stele che è dedicata sì a tutti gli agenti della scorta di Moro, ma è anche dedicata a tutte le vittime del terrorismo… invece eccoci di nuovo a commentare un vile gesto.
Speriamo che sia davvero l’ultimo è che la memoria di tutti questi servitori della patria tra cui il nostro amato congiunto venga onorata come meritano e non vilipesa gratuitamente come sta accadendo in questi giorni».

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