Una strage, una mattanza. Un bilancio macabro, tragico, quasi irreale, quello che i soccorritori e le forze dell’ordine hanno dovuto stilare ieri pomeriggio al km 621 della statale 16 Adriatica, al bivio di Ripalta. Pochi i chilometri che separano quel tratto dal confine molisano, col comune di Campomarino. Dodici i corpi senza vita estratti dalle lamiere squarciate e accartocciate di un furgone bianco che riportava i braccianti agricoli di colore nel campo dove sono ospitati oppure per chi era più fortunato, anche in domicili diversi. Difficile stendere in cronaca il resoconto di uno schianto, avvenuto contro un tir che trasportava farina, con vittime in doppia cifra, quasi a voler accendere ancora più riflettori dopo lo scontro di 48 ore prima a Castelluccio dei Sauri, dove di braccianti agricoli ne sono morti 4 e sembravano già tantissimi. Figurarsi una dozzina intera. Altri tre sono rimasti feriti, tra cui il conducente del mezzo pesante, trasferiti agli ospedali di San Severo e San Giovanni Rotondo. Inevitabili i rallentamenti e il blocco della circolazione sulla statale 16, con ripercussioni anche nel tratto molisano costiero. Auto e moto costrette a dirottarsi sull’A14, che alcune centinaia di chilometri a monte, a Borgo Panigale, aveva vissuto un altro pomeriggio di tregenda. Un pomeriggio che rimarrà scolpito a caratteri cubitali nell’agenda di cronaca nera del Paese. A indagare sull’immane tragedia il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro, che fino al novembre scorso era a Larino. Due filoni d’inchiesta, il primo sulla dinamica del sinistro fatale ai 12 braccianti agricoli, il secondo per accertare eventuale connessioni col fenomeno del caporalato. Il bilancio è cresciuto via via che si tiravano fuori i corpi senza vita dei ragazzi di colore dal furgone ridotto a un groviglio metallico, 4-5, 10, 11, infine 12. Il conto finale col destino, salatissimo, di chi per pochi euro al giorno si spacca la schiena sotto un sole a picco. Sulla strada teatro dell’ecatombe anche i segni disperati di frenata dell’autoarticolato, almeno 30 metri, che non hanno impedito l’impatto devastante, che ha anche causato lo sganciamento della motrice dal cassone. Il furgone bianco si sarebbe immesso sulla carreggiata senza accorgersi dell’arrivo del tir, finendone sventrato. L’incidente fa registrare le stesse modalità e le stesse circostanze dello scontro avvenuto sabato scorso sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri in cui hanno perso la vita quattro braccianti agricoli extracomunitari ed altri quattro sono rimasti feriti.