La regione anche spezzata in due: la Bifernina resta chiusa. proseguono pure oggi i controlli ai piloni e alle campate del viadotto nell’ultimo tratto. Al momento non sono emerse particolari criticità, anche se si dovranno attendere calcoli, analisi ed esami di laboratorio prima di certificare che il terremoto di Ferragosto non hanno procurato danni al viadotto. Ieri altra giornata di disagi alla circolazione intensificati dal rientro di moti vacanzieri: percorrere la vecchia statale 89, percorso obbligatorio per raggiungere la costa, crea agli automobilisti un dispendio di energia e di tempo. E oggi per i pendolari sarà un’altra giornata campale. Ma poterebbe essere l’ultima. Stamane alle 10 summet in Prefettura a Campobasso. La task force impegnata nei controlli tirerà le somme e decreterà se, come e quando riaprire la statale 647 interdetta dal km 47 a km 67. Il governatore Toma è prudente e non azzarda anticipazioni. Ma conferma che finora il terremoto non ha creato danni preoccupanti. «Criticità particolari non sono state evidenziate» spiega il presidente della Regione che oggi chiederà lo stato di emergenza. Costantemente sorvegliato anche il livello dell’invaso che per precauzione resta sempre sotto i 118 metri. E oggi arriva anche un ingegnere esperto in grandi dighe. «Ci prepariamo a ciò che potrebbe essere» spiega ancora Toma che ancora una volta rileva il buon funzionamento della macchina organizzativa grazie soprattutto «uomini in gamba».
Intanto ieri altro giro nei comuni maggiormente colpiti dal sisma, in mezzo agli sfollati. L’idea è di tenerli sotto le tende fino a metà settimana quando è previsto il rientro nelle case agibili e una nuova sistemazione per chi invece non potrà rientrare nelle propria abitazione. Come le 12 famiglie che abitano nelle vicinanze del palazzo Vernucci a Guglionesi, dichiarato inagibile già prima del terremoto. Il presidente Toma domani pomeriggio sarà nel cuore del cratere per affrontare la questione.
