Un colpo d’occhio stupendo, un ordine quasi maniacale a sottolineare l’impegno profuso in tutto questo tempo per tornare ad organizzare la Corsa dei Carri trainati da buoi. La Carrese di quest’anno è stata la vittoria di tutti, di una collettività che rimboccandosi le maniche e stringendo i denti è riuscita a far risplendere la propria tradizione. Alla fine la corsa vera e propria è stata vinta dai Giovanotti seguiti a distanza dai Giovani e a seguire i Giovanissimi. Nessun incidente, gioia e rabbia all’arrivo secondo copione, ma tutto liscio come l’olio. Contento anche il primo cittadino Massimo Caravatta che in tarda mattinata con la propria firma aveva autorizzato la corsa. Poi è stata la volta della Prefettura che ha dato l’ok definitivo e a quel punto la gioia è arrivata alle stelle. La mattinata iniziata con un cielo cupo si è via via rallegrata anche grazie alla presenza del sole che a tarda sera ha accolto i tre carri in paese. Con leggero ritardo sul copione, la Carrese ieri è partita intorno alle 18,40 ma ne è valsa la pena. In tarda mattinata la benedizione dei tre carri sul sagrato della chiesa madre. Le parole di Don Nicola con in mano il busto di San Leo, e a quel punto si è capito che la corsa si sarebbe svolta. Poi tutti in processione a ritroso verso la partenza. Un lungo cammino a passo d’uomo con centinaia e centinaia di persone che, come tradizione vuole, hanno seguito i carri fino all’arrivo. Magari con alla mente ancora i brutti ricordi dello scorso anno quando non fu autorizzata la manifestazione. Ma per fortuna tutto è stato superato. Grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, delle associazioni dei carri e di tutti quei volontari che si sono messi a disposizione per il regolare svolgimento della competizione. Alla partenza il colpo di pistola del sindaco con i carri che si sono girati indirizzandosi verso l’arrivo. Tanti sacrifici che a quel punto sono scomparsi di colpo. L’ordine di partenza è stato quello dell’arrivo di due anni fa. Sono partiti per primi i Giovanotti seguiti dai Giovani e poi i Giovanissimi. I giallorossi sono stati i registi di una corsa impeccabile, qualche problema per i giovani al cambio. Il ritardo accumulato è stato evidente all’arrivo in paese dove i Giovanotti si sono presentati quasi con una calma surreale e con un trotto da vincitori scandito dalle urla trepidanti dei propri sostenitori. Quasi un minuto più tardi i giovani e poi i gialloverdi. Tutti fino al sagrato della chiesa dove i colori giallorossi sventolavano dappertutto. E’ iniziata la festa dei Giovanotti con la sfilata per le file del paese e con le note del Piave scandite a voce dai tanti sostenitori. Un vero e proprio giorno di festa che resterà negli annali della storia moderna della Carrese. Un segno tangibile di civiltà di una popolazione che esattamente un anno fa aveva vissuto il giorno più triste della sua millenaria tradizione. Adesso è tutto superato e in tanti hanno voluto ringraziare gli organi competenti e la regione che hanno permesso che la manifestazione si svolgesse. Per l’adeguamento del percorso di gara sono stati impiegati dalla regione quasi 370mila euro. Ma ne è valsa sicuramente la pena. San Martino in Pensilis ringrazia e oggi si prepara per la processione in onore di San Leo il cui busto sarà portato per le vie del paese sul carro dei Giovanotti che hanno vinto l’edizione 2019 della corsa dei carri trainati da buoi. Venerdì prossimo sarà la volta di Ururi, poi il primo lunedì dopo la pentecoste toccherà a Portocannone chiudere la serie delle Carresi molisane.SAN MARTINO IN PENSILIS. Un colpo d’occhio stupendo, un ordine quasi maniacale a sottolineare l’impegno profuso in tutto questo tempo per tornare ad organizzare la Corsa dei Carri trainati da buoi. La Carrese di quest’anno è stata la vittoria di tutti, di una collettività che rimboccandosi le maniche e stringendo i denti è riuscita a far risplendere la propria tradizione. Alla fine la corsa vera e propria è stata vinta dai Giovanotti seguiti a distanza dai Giovani e a seguire i Giovanissimi. Nessun incidente, gioia e rabbia all’arrivo secondo copione, ma tutto liscio come l’olio. Contento anche il primo cittadino Massimo Caravatta che in tarda mattinata con la propria firma aveva autorizzato la corsa. Poi è stata la volta della Prefettura che ha dato l’ok definitivo e a quel punto la gioia è arrivata alle stelle. La mattinata iniziata con un cielo cupo si è via via rallegrata anche grazie alla presenza del sole che a tarda sera ha accolto i tre carri in paese. Con leggero ritardo sul copione, la Carrese ieri è partita intorno alle 18,40 ma ne è valsa la pena. In tarda mattinata la benedizione dei tre carri sul sagrato della chiesa madre. Le parole di Don Nicola con in mano il busto di San Leo, e a quel punto si è capito che la corsa si sarebbe svolta. Poi tutti in processione a ritroso verso la partenza. Un lungo cammino a passo d’uomo con centinaia e centinaia di persone che, come tradizione vuole, hanno seguito i carri fino all’arrivo. Magari con alla mente ancora i brutti ricordi dello scorso anno quando non fu autorizzata la manifestazione. Ma per fortuna tutto è stato superato. Grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, delle associazioni dei carri e di tutti quei volontari che si sono messi a disposizione per il regolare svolgimento della competizione. Alla partenza il colpo di pistola del sindaco con i carri che si sono girati indirizzandosi verso l’arrivo. Tanti sacrifici che a quel punto sono scomparsi di colpo. L’ordine di partenza è stato quello dell’arrivo di due anni fa. Sono partiti per primi i Giovanotti seguiti dai Giovani e poi i Giovanissimi. I giallorossi sono stati i registi di una corsa impeccabile, qualche problema per i giovani al cambio. Il ritardo accumulato è stato evidente all’arrivo in paese dove i Giovanotti si sono presentati quasi con una calma surreale e con un trotto da vincitori scandito dalle urla trepidanti dei propri sostenitori. Quasi un minuto più tardi i giovani e poi i gialloverdi. Tutti fino al sagrato della chiesa dove i colori giallorossi sventolavano dappertutto. E’ iniziata la festa dei Giovanotti con la sfilata per le file del paese e con le note del Piave scandite a voce dai tanti sostenitori. Un vero e proprio giorno di festa che resterà negli annali della storia moderna della Carrese. Un segno tangibile di civiltà di una popolazione che esattamente un anno fa aveva vissuto il giorno più triste della sua millenaria tradizione. Adesso è tutto superato e in tanti hanno voluto ringraziare gli organi competenti e la regione che hanno permesso che la manifestazione si svolgesse. Per l’adeguamento del percorso di gara sono stati impiegati dalla regione quasi 370mila euro. Ma ne è valsa sicuramente la pena. San Martino in Pensilis ringrazia e oggi si prepara per la processione in onore di San Leo il cui busto sarà portato per le vie del paese sul carro dei Giovanotti che hanno vinto l’edizione 2019 della corsa dei carri trainati da buoi. Venerdì prossimo sarà la volta di Ururi, poi il primo lunedì dopo la pentecoste toccherà a Portocannone chiudere la serie delle Carresi molisane.
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