Ne abbiamo celebrato prima la fase di crescita dal quel lontano 2002, un po’ il simbolo di tutti i ragazzi sopravvissuti dalle macerie della Jovine, poi anche i fasti da campione natatorio paralimpico, ora ne festeggiamo quelli accademici: «Non ho mai incontrato nessuno con la tua determinazione e la tua abilità nell’affrontare e superare ogni ostacolo col sorriso. Grazie per aver condiviso ogni ansia pre-esame e, soprattutto, grazie infinitamente per i tantissimi consigli. Ti meriti ogni soddisfazione che questo traguardo comporta. E poi, come ci siam detti, gli ingegneri interisti sono i migliori. Auguri ingegnere», un messaggio condiviso sulla bacheca Facebook di Pompeo Barbieri dall’amico Alessandro Ciancaglione. Una laurea dall’altissimo valore e dal simbolismo assoluto, tanto da finire alla ribalta nazionale: «Salvato dalle macerie della scuola “Jovine” di San Giuliano di Puglia il 31 ottobre del 2002, si laurea in ingegneria informatica: si tratta di Pompeo Barbieri, campione di nuoto paralimpico, giovane riuscito con grande forza e coraggio a raggiungere traguardi importanti nella vita nonostante il dramma vissuto sulla propria pelle. Due giorni fa, circondato dalla sua famiglia, parenti ed amici, ha discusso la tesi all’Università di Ancona. Presente anche Luigi Barbieri, ex sindaco del paese e zio di Pompeo che, su Facebook, scrive: “Pompeo sei grande. Sei un esempio per tutti noi”. Lo scorso 7 ottobre, si è laureata all’Università Lumsa di Roma, Veronica D’Ascenzo, anch’essa salvata nel crollo della scuola elementare del paese, dopo ore vissute intrappolata sotto i massi. Lei ha scelto di diventare insegnante».

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